Il caso Keu e le terre avvelenate: "Resta alta l’attenzione sul caso"

Il caso Keu e le bonifiche in Toscana restano al centro dell'attenzione politica in vista dell'udienza del 7 giugno. Nuovi siti potenzialmente contaminati sono sotto osservazione, mentre la Lega e il governo si impegnano a far luce sullo scandalo.

Il caso Keu e le terre avvelenate: "Resta alta l’attenzione sul caso"

Il caso Keu e le terre avvelenate: "Resta alta l’attenzione sul caso"

Mentre si avvicina l’udienza del 7 giugno per l’inciesta sulle terre avvelenate davanti al gup del tribunale di Firenze, il caso Keu e la questione delle bonifiche, resta sotto la lente della politica. "Lo scandalo Keu non passerà in silenzio – dice in una nota Manfredi Potenti, senatore toscano della Lega e membro della Commissione Giustizia e delle Commissioni d’inchiesta ecoreati ed antimafia –. Da parte delle forze di centrodestra c’è stata e ci sarà ancora la volontà di tenere alta l’attenzione sulle conseguenze dei reati commessi nella vicenda che oggi vede scoperti ed oggetto di un filone di inchiesta altri siti, finora non conosciuti, nei quali sarebbero stati sversati i fanghi conciari". "La Regione Toscana deve ringraziare il governo nella persona del commissario unico per le bonifiche, generale Giuseppe Vadalà – aggiunge il senatore del carroccio – senza il quale non saremmo stati in grado di agire velocemente sul problema. Voglio sottolineare anche il ruolo che potranno avere i futuri sindaci di centrodestra, nel vigilare sulla reale dimensione di questo scandalo e nella tutela delle comunità che, sono sicuro, saranno chiamate ad amministrare".

Infatti carabinieri forestali e Arpat, coordinati dalla procura - dopo aver bloccato con il blitz del 2021, quando scoppiò lo scandalo, il sistema di smaltimento illecito – da mesi pare stiano mettendo sotto osservazione altri luoghi (oltre i 13 siti finiti nelle carte giudiziarie) potenzialmente interessati dal keu. Secondo indiscrezioni, gli esami di Arpat e carabinieri si starebbero concentrando su una sessantina di siti in tutta la Toscana. Pare anche in provincia di Pisa e nell’aretino: i pm avrebbero aperto un nuovo fascicolo parallelo al primo.

C. B.