
Il caso biblioteca continua: "Ora ecco le vie legali"
Il caso biblioteca ha infiammato il clima elettorale. E’ stato al centro di polemiche. Non è finito. Anzi ha un destino segnato di carte bollate da quanto si apprende: finirà nell’aula del giudice del lavoro al quale sarà chiesto di verificare se il Comune è incorso nella fattispecie di "interposizione illecita di manodopera". Insomma le lavoratrici fanno hanno deciso di fare causa all’amministrazione Giglioli.
Cosa sostengono le lavoratrici a cui non è stato rinnovato l’appalto e che per questo hanno perso il posto di lavoro a San Miniato dopo 23 anni, ricevendo in cambio dalla loro cooperativa offerte per ruoli che non hanno ritenuto – si apprende – sostenibili sia per quantità di ore che per distanza? Le lavoratrici, scrive il loro legale al Comune, hanno prestato per molti anni la propria attività nell’archivio e nella biblioteca di San Miniato Basso in regime di appalto esterno, formalmente assunte dalle cooperative che nel corso del tempo si sono aggiudicate il servizio partecipando al bando del Comune. I contratti hanno avuto per oggetto la fornitura di manodopera. L’appaltatore ha svolto – secondo le lavoratrici – "unicamente compiti di gestione amministrativa, senza alcuna autonoma organizzazione della prestazione, e il potere direttivo e di controllo è stato esercitato dai funzionari comunali addetti al servizio". Un quadro che lavoratrici e legale ritengono "in violazione dei diritti dei lavoratori per interposizione illecita di manodopera che determina la nullità del contratto di appalto: il rapporto di lavoro deve intendersi così intercorso direttamente tra i lavoratori ed il Comune".
Non è una battaglia questa per tornare da dove sono state mandate via. L’azione legale è finalizzata a reclamare la retribuzione spettante ai lavoratori pubblici "per le mansioni effettivamente svolte", compresa la ricostruzione della posizione contributiva previdenziale e il tfr che consideri tutto il periodo lavorato. "Per il resto stiamo ancora attendendo un confronto – ci dice una loro rappresentante –. Anche il presidente Giani, rispondendo all’interrogazione del M5S, ha annunciato un suo interessamento sulla vicenda. Avevamo detto che non mollavano e che avremmo fatto anche causa percorrendo le vie legali. E così stiamo facendo".
C. B.