CASCIANA TERME
Ventuno lavoratori a nero nei campi di una azienda agricola a Casciana Terme. Sono stati scoperti dai carabinieri di Lari e Cenaia nel corso di un’operazione condotta insieme ai colleghi del nucleo ispettorato del lavoro di Pisa. L’attività è stata sospesa e il titolare sanzionato con multe per un totale di 86.900 euro. L’operazione, spiegano i carabinieri, ha permesso "di sgominare una rete di sfruttamento di lavoratori impiegati nel settore agricolo e di accertare la grave violazione delle norme in materia di sicurezza e previdenza sociale da parte del datore di lavoro".
I ventuno lavoratori sono tutti stranieri, originari di Paesi dell’Africa subsahariana e regolari sul territorio nazionale. L’operazione, viene sempre comunicato dal comando provinciale dell’Arma, "rientra nell’ambito delle attività di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo e rappresenta un forte segnale di lotta a tale fenomeno, problema sempre più diffuso nel settore agricolo che affligge il nostro Paese e che richiede un impegno costante da parte di tutte le istituzioni". Le indagini non sono concluse. Sono in corso le ricerche del "caporale" che imponeva le proprie regole criminali ai ventuno lavoratori e per accertare eventuali altre responsabilità. Oltre che per garantire ai lavoratori sfruttati di ottenere i propri diritti.
"La Toscana non è diversa dal resto del Paese – dicono Mirko Borselli, segretario generale Flai Cgil Toscana e Natasha Merola, segretaria Flai Cgil Pisa – La mancanza della piena applicazione della legge 199 contro il caporalato è il vero problema: pochi ispettori, controlli fatti a spot e scarsità d’azioni concrete volte a far funzionare le sezioni territoriali della rete agricola di qualità. La legge 199 manca d’applicazione sul versante preventivo nella lotta al caporalato. Siano insediate e fatte funzionare subito le sezioni territoriali della rete agricola di qualità".