I vicini vedono il ladro e lo fanno arrestare

L’uomo stava rovistano in un appartamento quando sono arrivati i carabinieri e i padroni di casa. Un 26enne rumeno finisce in trappola

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di Carlo Baroni

Uno sconosciuto in casa, quando i padroni sono fuori, e lui che sta per iniziare a rovistare in ogni angolo. Questa storia comincia così. Con un copione classico. Da manuale, diciamo. Ma poi tutto cambia. I vicini vedono, si allarmano e senza indugiare un momento danno l’allarme. Parte da qui la filiera delle mosse che, alla fine, farà fallire il piano che presumibilmente si sarebbe concluso con un colpo, e invece è finito con le manette ai polsi di un 26enne di nazionalità rumena che a Buti, per l’accusa, ha tentato di mettere a segno un furto.

Alla chiamata ai carabinieri – che si precipitano sul posto – segue anche quella alla padrona di casa, che in quel momento si trova fuori, ignara di ciò che sta accadendo tra le mura del suo appartamento. La donna, 67enne, arriva con il figlio. E’ a quel punto che la casa diventa in pochi istanti la trappola del giovane che non ha altra via se non quella che lo porta dritto ai carabinieri. Il fatto è accaduto in pieno giorno, a Buti, nella giornata di sabato scorso.

L’intervento dei militari dell’Arma, la cui caserma è vicinissima alla casa dov’è accaduto il fatto, è stato della massima tempestività ed è stato l’elemento determinante anche per la sequenza dei fatti: i carabinieri della stazione e dell’aliquota radiomobile della compagnia di Pontedera – al comando del tenente colonnello Carmine Gesualdo – hanno arrestato il giovane in flagranza di reato che non trova vie di scampo e possibilità di reazione. Perché mamma e figlio l’hanno colto in casa ed i carabinieri sono alla porta. La 67enne ed il figlio hanno affrontato la situazione con coraggio e sangue freddo, ma se non ci fossero stati i carabinieri il quadro poteva farsi più complesso e, magari, anche pericoloso.

Fondamentale è stato anche il ruolo dei vicini che tramite il numero di emergenza 112, hanno inviato sul posto le pattuglie dei militari che hanno bloccato il malvivente prima che riuscisse a darsi alla fuga. L’uomo è stato poi condotto al comando della stazione di Buti per le formalità di rito. L’autorità giudiziaria – il pubblico ministero di turno – preso atto della flagranza, e valuta la situazione, si apprende, (in particolare il fatto che l’uomo non si era impossessato di alcunché), ne ha disposto la messa in libertà. Ovviamente in attesa di rispondere dell’accaduto davanti al giudice.