"I ristori dalla Regione non risolvono il caso"

Rosso nei conti della casa di riposo: il Comune al lavoro. Intanto il 3 febbraio assemblea per formare un comitato di cittadini

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La casa di riposo di San Miniato e il "rosso" in bilancio che potrebbe mettere a rischio il futuro e la sopravvivenza stessa dell’istituzione. Il Comune ha portato il caso sul tavolo della Regione e sta valutando attentamente, si apprende, quali decisioni prendere. L’attenzione sulla vicenda è alta. Ma di iniziative in corso ce ne sono anche altre. Venerdì 3 febbraio alle 21,15 si terrà un’assemblea pubblica alla sala Mancini della Misericordia di San Miniato Basso. Un’iniziativa di cui da medico e da persona molto vicina alla casa di risposo, si è fatto promotore il dottor Andrea Ferreri, insieme ad altri. Il progetto sarebbe quello di costituire un comitato per promuovere iniziative finalizzate alla salvaguardia e alla sopravvivenza della struttura, dopo che l’intero consiglio di amministrazione si è dimesso per la difficile situazione economico-finanziaria che si è venuta a creare. Le perdite del 2020 e del 2021, unitamente alla previsione di perdita del 2022, "parlano" di un rosso che è superiore al fondo di dotazione.

Un deficit patrimoniale che il Cda ha valutato non consentisse la continuità aziendale. Le prossime settimane – l’ha sottolineato lo stesso sindaco Simone Giglioli – saranno infatti decisive per capire quali scenari si aprono di fronte al Del Campana Guazzesi. "Come amministrazione – dice Giglioli – vediamo di buon occhio ogni iniziativa che possa portare benefici ad un’istituzione tanto importante e dal ruolo strategico sul territorio, qual è la casa di risposo. Quindi anche l’iniziativa presa dal dottor Andrea Ferreri dalla quale potrebbero uscire idee e proposte. Ovviamente il Comune continuerà a fare la propria parte insieme alla Regione per salvare questa, come altre case di riposo i cui conti sono stati affaticati dalla pandemia che ha comportato maggiori costi per garantire l’assistenza agli anziani. Costi ai quali si sono aggiunti i forti rincari energetici". Maggiori costi e minori entrate: perché con il Covid la struttura ha dovuto rinunciare a nuovi ingressi, nonostante le uscite".

Intanto la Regione per le maggiori spese sostenute a fronte dell’emergenza sanitaria da Covid 19, alle Residenze sanitarie assistenziali toscane andranno ulteriori ristori. Con una delibera presentata dall’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli, e approvata dalla giunta è stata infatti riconosciuta, per il periodo dal 1 gennaio al 30 giugno 2023, una quota integrativa giornaliera alle Rsa pari a 2,50 euro per posto letto convenzionato. "Tutto aiuta, certo – dice Giglioli –. Ma per la situazione in cui versa la nostra casa di risposo queste ulteriori risorse, purtroppo, non sono affatto risolutive del problema".

Carlo Baroni