REDAZIONE PONTEDERA

Guicciardini Salini dice addio alla presidenza: "E’ giusto creare una nuova classe dirigente"

Lunedì il consiglio d’indirizzo eleggerà la nuova governance. Il presidente: "Ho rilanciato la Fondazione Crsm, ora tocca ai giovani"

di Carlo Baroni

SAN MINIATO

Il rilancio della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato sul territorio: grandi eventi, personaggi del calibro di Sgarbi, Crepet, Cacciari, Paolo Taviani, la messa in scena di "Tosca", il concerto della Banda dell’Esercito, e molti altri. Ma non solo, oltre due milioni 600mila euro erogati per progetti di significativa valenza sociale: restauri, iniziative per il mondo dei giovani, nuovi mezzi per il volontariato, opere pubbliche in sinergia con i Comuni del nostro territorio di competenza. E, tra molte altre cose, e non ultimo, l’impegno nei due anni difficili della pandemia da Covid 19 che ha visto la Fondazione Crsm sostenere ogni intervento per supportare la popolazione e le strutture sanitarie. Parla di tutto questo il mandato di Antonio Guicciardini Salini, giunto alla conclusione. Lunedì, a Palazzo Grifoni, si riunirà il consiglio d’indirizzo per eleggere la nuova governance e Guicciardini Salini annuncia: "Io mi fermo qui".

Presidente, dove nasce questa decisione?

"Dalla convinzione che è giusto un avvicendamento per far crescere una nuova classe dirigente. Io ero già stato vicepresidente e poi presidente. Sono tornato quattro anni fa perché mi è stato chiesto: la Fondazione aveva bisogno di nuovo slancio dopo la perdita traumatica della banca conferitaria. Ci voleva una spinta importante. In questa direzione abbiamo lavorato in questi anni e, pur difficili, i risultati sono arrivati".

Ripercorriamo allora per sommi capi questi anni che sono stati molto complessi per il Paese e per il territorio

"Anni difficili, appunto, per il Covid. Quello che è successo è storia. Mi preme ricordare come ci siamo mossi subito. Fummo i primi a donare ventilatori polmonari al San Pietro Igneo di Fucecchio, poi acquistammo 300 tablet per le Rsa e le Rsd, abbiamo finanziato lavori strutturali nelle scuole per il contenimento della pandemia, e successivamente abbiamo investito importanti risorse per dotare il territorio di centri vaccinali. La Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniatoè anche questo, e noi ne siamo orgogliosi".

Il rapporto con Credit Agricole

"Se possiamo fare operazioni come quelle che abbiamo condotto in questi anni, è stato proprio per questo rapporto. Abbiamo trovato interlocutori attenti e disponibili, grandi professionalità. La banca ha un eccellente direttore in Toscana, Massimo Cerbai, e un amministratore delegato, Giampiero Maioli, sempre pronti ad ascoltare. Sono sinergie preziose, che hanno alleviato, anche, il dolore della perdita della nostra cassa di risparmio".

Cosa le lascia questa lunga esperienza al timone della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato?

"Tante soddisfazioni, un arricchimento personale. Vent’anni fa, quando diventai socio, venivo da Firenze e dal mondo dell’arte, non conoscevo nulla. L’impegno nella Fondazione mi ha dato un rete di relazioni e l’opportunità di conoscere il territorio e costruire progetti per farlo crescere".

Cosa non dimenticherà mai di questi anni?

"Senza dubbio i tanti risultati raggiunti come, per citarne uno, aver fatto della nostra sede, il Palazzo della Cultura. Resteranno anche i momenti durissimi. Come quando abbiamo perso la banca e, ora posso dire, che quella fu una decisione affrettata della Banca d’Italia. Oggi non so se le cose andrebbero in quella direzione".