SARAH ESPOSITO
Cronaca

Il sogno di Greta Doveri è realtà: "Entrare nell’olimpo della lirica"

La ventunenne di Buti ha già collezionato presenze importanti e ora è approdata al biennio di alto perfezionamento della Scala

Greta Doveri

Buti (Pisa), 4 settembre 2021 - La lirica è una cosa da giovani. Parola di Greta Doveri. La cantante di Buti classe 2000 è stata scelta nei 10 artisti per il biennio di alto perfezionamento per cantanti lirici dell’Accademia del Teatro alla Scala 2021/2023. Unico soprano italiano e la più giovane a essere selezionata tra 433 voci provenienti da 55 paesi.

«Un sogno – commenta Greta – ci sono molti palcoscenici importanti ma il teatro alla Scala è il tempio della musica lirica. Già aver svolto lì l’ultima prova di selezione è stata una grande emozione per me. Come sono arrivata qui? Ho fatto domanda dopo la recente vittoria alla 72esima edizione di AsLiCo, frequentavo l’accademia a Firenze e ho deciso di provare". In molti in Valdera si ricorderanno di Greta per averla vista e riconosciuta giovanissima in tv nella trasmissione condotta da Gerry Scotti "Io canto 4". "La musica – racconta – fa parte della mia vita praticamente da sempre.

L’amore per la lirica, invece, è arrivato dopo. All’inizio credevo che la mia strada fosse nella musica leggera, nel blues, nel soul, poi è successo qualcosa. È stata un’insegnante del liceo che frequentavo, il musicale Passaglia di Lucca, a introdurmi alla lirica. Mi ha fatto scoprire Puccini, un amore al primo ascolto. Me ne sono innamorata". Dai banchi di scuola al palcoscenico. Greta comincia così a partecipare ai concorsi lirici e a vestire i panni delle protagoniste femminili delle opere studiate in classe fino a quel momento. Nel 2019 viene proposta al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino dove debutta da Mimì in una riduzione de La Bohème al Teatro Goldoni, poi, l’anno dopo accede all’Accademia del Maggio stesso.

"Cosa amo di più della musica lirica? – continua – È un genere immortale, senza tempo, e questo lo rende ancora più affascinante. Le storie raccontate nelle opere sono attualissime e credo che sia un genere per giovani, davvero! La lirica va diffusa e protetta, è qualcosa che rappresenta l’Italia nel mondo. Non piace ai ragazzi? Non è vero, ci sono molti miei coetanei che si avvicinano a questo mondo e che ne fanno parte. Credo che ci sia un pregiudizio nei confronti dell’opera, magari molti ragazzi credono che si tratti di qualcosa di antico, di noioso. Non è così, va soltanto conosciuta. Spero, con la riapertura dei teatri, di vedere tanti miei coetanei seduti sulle poltroncine, in sala".

A novembre cominceranno le lezioni, intanto, proprio in autunno Greta sarà Musetta ne La Bohème al teatro Chiabrera di Savona e al Teatro Sociale di Como con la regia di Renata Scotto. "Cosa si prova a essere sempre i più giovani? – conclude – Rispondo come ne La Traviata "croce e delizia". Al giovane manca certamente l’esperienza di chi ha qualche anno in più, ma la delizia è certamente maggiore della croce. Nei ragazzi il talento è più evidente, c’è più autenticità nel porsi e nell’esprimere le proprie emozioni. Credo moltissimo nei giovani che si avvicinano alla lirica. È un mondo fantastico, tutto da scoprire".