Gli scheletri medievali "tagliati" dai lavori per il cavo del telefono

Resti umani che riaffiorano durante i lavori di Asa in centro storico, in piazzetta San Michele per la precisazione: i cantieri, accompagnati dai saggi di archeologia preventiva, hanno fatto riaffiorare una tomba medievale, senza sepolcro. Una sepoltura nella nuda terra al cospetto della chiesa di San Michele, ma l’antico cimitero potrebbe contare molte più tombe. Quel che è stato rinvenuto sono ossa di una persona ben conservate, il cui bacino è stato del tutto trafitto, come se a tagliarlo fosse stata una fresa, da tubazioni risalenti agli anni ‘80, e con molta probabilità riferibili a lavori alle linee telefoniche. Gli archeologi, guidati dalla funzionaria della soprintendenza Elena Sorge, hanno, come detto, attivato lo scavo di archeologia preventiva (la stessa metodologia che ha consegnato alla storia il ritrovamento dell’anfiteatro romano), rinvenendo lo scheletro appartenente a una persona vissuta nell’evo medievale. Con i tubi di un allaccio di circa 40 anni fa conficcati nel bacino. "E’ usuale e non fatto straordinario che, in una città come Volterra, facendo un saggio preventivo, riaffiorino testimonianze dal passato – spiega Sorge – avevamo già scavato nella zona di piazzetta San Michele e ci eravamo meravigliati di non trovare sepolture, dato che la pratica in epoca medievale era seppellire i corpi davanti alle chiese. Adesso abbiamo trovato i resti di un cadavere, resti ben conservati, ma che a occhio nudo presentano alcune patologie. Saranno posti allo studio dei paleontologi. Abbiamo ritrovato anche i resti di tre piedi, il che significa che di fronte alla chiesa di San Michele c’era un cimitero in epoca medievale. A Volterra – conclude Sorge – le testimonianze di vita sono ovunque e non dobbiamo meravigliarci. Quel che invece fa rimanere di stucco, sono i lavori risalenti agli anni ‘80 che hanno completamente trafitto i resti del sepolto. Una vergogna".

Ile.Pis.