REDAZIONE PONTEDERA

Gli alluvionati di Ponsacco riscuotono i danni

Arrivano dalla Regione 5mila euro per 71 famiglie

Alluvione del 31 gennaio

Pontedera, 9 agosto 2014 - MENTRE i pontederesi colpiti dalla bomba d’acqua di martedì scorso sono alla prese col modulo per chiedere il rimborso dei danni — naturalmente se la Regione del pontederese Enrico Rossi concederà la dichiarazione di calamità naturale — 5000 euro sono in arrivo per 71 famiglie ponsacchine alluvionate dall’Era il 31 gennaio scorso. «Hanno già ricevuto da Firenze la lettera di annuncio dell’indennizzo-contributo — dice il vicesindaco Fabrizio Gallerini — e di richiesta dell’Iban per l’accreduto in banca». 

SONO 71 famiglie con reddito fino a 36 mila euro, dimostrato tramite Isee, quota di reddito scelta dalla Regione per questo sostegno ‘immediato’ e uguale per tutti al di là del danno reale avuto. L’alluvione arrivò dall’Era dove si ruppe un argine che inondò scantinati e pian terreni nella zona più bassa, tra la Cascina (che non dette problemi) e l’Era stessa, da sempre pericolosa soprattutto nella zona dell’ex fornace, via Chiavaccini, via Robbia e altre strade. Mentre dal lato opposto c’è via Maremmana. Ma il 31 gennaio l’acqua arrivò con maggiore violenza attraverso la spaccatura dell’argine, che fece anche un rumore pauroso tanto da sembrare un esplosione. Da qui i sospetti, tipici di queste situazioni ma nella maggior parte dei casi, compreso questo, infondati, dell’argine fatto esplodere per provocare l’inondazione in quella zona e a vantaggio di altre più abitate, mentre altre polemiche riguardarono la mancata entrata in funzione di già pronte casse di esondazione e i lavori sull’Era a monte di Peccioli.

NELL'INONDAZIONE di Ponsacco ebbero danni, naturalmente, anche famiglie più abbienti e sei-sette piccole aziende e negozi. «Per loro — dice il vicesindaco Gallerini — non è previsto questo aiuto di 5mila euro, ma ciò non significa che non avranno nulla. L’alluvione del 31 gennaio è stata infatti giudicata calamità nazionale e la pratica per rimborsi di carattere altrettanto nazionale è all’esame del governo. Per ora — aggiunge il vicesindasco — non ci sono decisioni ufficiali, ma si punta e si spera nell’ottenimento di indennizi, in questo caso basati anche sui danni reali».

I 500 EURO di ‘una tantum’ uguale per tutti sotto una fascia di reddito corrispondono in parte alle 500 mila lire date ai commercianti pontederesi alluvionati del 1966, ma in quel caso senza dichiarazioni Isee (ancora non esiteva) mentre per le aziende più grosse ci furono aiuti legati anche alle banche, con intervento del governo centrale sugli interessi. Mentre per la bomba d’acqua, brutta ma non paragonabile all’alluvione di 48 anni fa e neanche a quelle del Romito degli anni ’90, il primo passo, come detto, è ottenere la dichiarazione di calamità regionale.

di Mario Mannucci