REDAZIONE PONTEDERA

Gasolio “taroccato“ i trucchi del gruppo per evadere i controlli Bottiglie di carburante nascoste sulle cisterne da utilizzare per eludere le verifiche

Usavano degli "alias" per parlare tra loro. Sarebbe emerso dalle intercettazioni telefoniche. Così com’è emerso che il gruppo si muoveva con velocità: erano dei professionisti. In una circostanza, durante un controllo, l’autista salì sulla copertura dell’autocisterna e anziché pescare il liquido dal contenitore da analizzare prese una bottiglia di gasolio autentico messo in un nascondiglio. Avevano pensato a tutto i sodali dell’associazione per delinquere che, secondo l’inchiesta della Procura di Pisa aveva messo in piedi un sistema per commercializzare un prodotto che assomigliava al gasolio. Ma che gasolio non era (era allungato con oli esausti,fino al cinquanta percento). Sodalizio che aveva scelto un deposito di Crespina come prima base operativa della maxifrode per evadere Iva e accise. Venti in tutto gli indagati con quello che è ritenuto il capo dell’organizzazione, un 33enne del napoletano finito in carcere. Tre i toscani coinvolti. Due uomini e una donna. Quest’ultima, 57enne, è agli arresti domiciliari. Secondo gli inquirenti insieme agli altri due si era occupata del deposito carburanti di Crespina: ne avrebbe curato alcuni aspetti della contabilità e la documentazione che accompagnava il prodotto petrolifero.. Nell’operazione i reati contestati, a vario titolo, sono associazione per delinquere, contrabbando di carburanti, autoriciclaggio (per circa 11 milioni di euro) e ricettazione.

C. B.