
Thomas Campi, apicoltore professionista
Casciana Terme, 9 luglio 2021 - Un’altra razzia di miele e di melari nelle campagne della Valdera ai danni degli apicoltori, già duramente colpiti dal clima impazzito che in buona parte della Toscana ha fatto saltare il raccolto dell’acacia, una delle fioriture più redditizie e anche in questa primavera bruciate dal maltempo.
Questa volta però non è la natura ma la mano dell’uomo a colpire i custodi della biodiversità, i salvatori delle api, che tra aprile e luglio possono raccogliere i frutti del proprio lavoro e di quello dei docili insetti operai. Thomas Campi è un apicoltore professionista che conduce quasi 500 apiari tra Collesalvetti, Fauglia, Casciana e Lorenzana.
Un lavoro appassionante ma duro e costoso in termini di tempo, fatica e attrezzature, e che deve fare i conti con le incertezze del clima e anche con l’ancora diffusa ignoranza sul ruolo delle api per l’intera umanità. Pochi giorni fa, facendo il giro dei suoi apiari tra le province di Pisa e di Livorno, in quello tra Casciana e Lorenzana, ospitato sul terreno di un suo amico agricoltore, si accorge del furto. Diciotto melari pieni di miele e pronti per la smielatura spariti. Il furto è stato subito denunciato ai carabinieri.
Quasi cinque quintali di miele spariti, un danno importante per l’azienda apistica di Thomas, Apicoltura CampInfiore, che per fortuna può comunque contare sulla produzione delle altre famiglie di api in altri terreni. Il danno economico, il mancato incasso dalla vendita di quel miele, supera i 4000 euro; ma c’è un danno incalcolabile, che riguarda le giornate di lavoro, le attrezzature e anche i costi legati al mantenimento delle api durante l’inverno e quando le fioriture scarseggiano. "Hanno scelto i melari migliori", commenta Thomas Campi.
Quelli pieni, insomma. Il furto è con molta probabilità opera di qualcuno esperto di apicoltura, che sa come avvicinarsi agli alveari e sa dove e quando colpire. Su ciascuna delle arnie di Thomas c’erano due melari, uno già riempito di miele e il secondo da terminare.
I ladri hanno scelto e selezionati quelli già completi, pronti insomma per la smielatura. "Aspettavo ancora qualche giorno per toglierli – racconta l’apicoltore -; ero andato appunto a controllare. Mi hanno detto che nei giorni scorsi qualcuno si fosse fermato da queste parti. Le mie arnie non si vedono dalla strada, perché vi si accede per una viuzza sterrata".