
Tribunale di PisaTribunale di Pisa
Pisa, 14 settembre 2015 - «Dopo otto ore non trovi più tracce». Ha riferito che le fu riposto così dal collega del Centro Antiveleni di Milano consultato quando prese corpo l’ipotesi che la ragazza fosse stata prima drogata e poi abusata. L’ha detto la dottoressa Eleni Tsiknaki, il medico del pronto soccorso che attivò il codice rosa e che è stato il teste chiave della nuova udienza, in tribunale a Pisa, per fare luce sulla vicenda dei presunti abusi sessuali in villa avvenuti l’estate di un anno fa a Santa Maria a Monte e che vede a giudizio, due ventenni di Pontedera, Mattia Rizza ed Edoardo Nieri. I due sono finiti prima in carcere e ora agli arresti domiciliari dopo la denuncia di una giovane e la testimonianza di un’amica, presente a quel festino aggravato dal fatto che durante le indagini furono trovate tracce di Ghb, la droga dello stupro. Tracce rinvenute nelle bottiglie esaminate 56 ore dopo i fatti. Il medico – esaminato dal Pm Mantovani e dalle parti, oltre che dal presidente del Collegio Pietro Murano – ha ripercorso quel pomeriggio al pronto soccorso del «Lotti», dall’arrivo della ragazza, dall’ingresso in codice giallo, fino al drammatico racconto di quello di cui era venuta a sapere dall’amica: il rapporto sessuale con entrambi. Lei non ricordava niente. E anche questo la spaventava. La dottoressa ha spiegato quali analisi sono state effettuate dopo avere riscontrato che la paziente riferiva di avere un’amnesia che riguardava un periodo di tempo iniziato dalla sera precedente alle 23 e terminata la mattina. E di non avere assunto sostanze stupefacenti se non uno spinello fumato la mattina insieme ad uno sconosciuto che l’aveva raccolta per la strada. Sconosciuto rimasto tale anche per le indagini e quindi per eventuali ragioni di giustizia. La dottoressa ha riferito che il collega di Milano le disse che era davanti al un probabile caso di abusi sessuali con l’uso del Ghb, sostanza che causa la disinibizione sessuale totale. Ha anche detto che eventuali tracce potevano essere trovate con esami diversi e specifici che non vengono fatti a Pontedera. Un’esame è quello del capello. «Bisognava andare magari a Firenze». Il giudice le ha chiesto perché non sono stati fatti questi esami specifici e Eleni Tsiknaki ha risposto che non furono decisi proprio perchè a Pontedera non si fanno. Il processo è stato aggiornato al 19 ottobre per l’esame degli imputati e dei consulenti tecnici. Il vero duello sarà sulle tracce di Ghb trovate nelle bottiglie con cui in quattro fecero festa.
Carlo Baroni