"Dramma, tra trionfi e prospettive"

Il convegno di San Miniato ha ripercorso la storia di uno dei più antichi festival di produzione teatrale italiana, riscoprendo l'importanza di "fare teatro" nei luoghi "del popolo" e le lezioni che possiamo trarre dalle memorie dell'epoca per organizzare il futuro.

Lo studio del passato per leggere meglio il presente ed organizzare il futuro. Ecco il ruolo degli archivi, E quello del Dramma Popolare di San Miniato – la Festa del Teatro è anche il più importante progetto culturale della Fondazione Crsm – è custode di alcuni dei più preziosi capitoli della drammaturgia dello spirito in Italia. A settantacinque anni da "Assassinio nella cattedrale", la Fondazione Istituto Dramma Popolare – guidata da Marzio Gabbanini – con un importante convegno ha voluto ricordarne la messinscena e rintracciare tra le memorie conservate nelle carte d’archivio i suoi primi anni di vita. Nel 2021, con il riconoscimento ad "archivio di interesse storico", sottoposto a tutela dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per la Toscana, si sono create occasioni di scambi e riflessioni per riportare alla luce documenti narranti la storia e i protagonisti di uno dei più antichi festival di produzione teatrale italiana. Così nella biblioteca del seminario vescovile, importanti relatori si sono dati appuntamento per ruispodere ad alcuni interrogativi. Andando oltre al ricordo celebrativo, quale lezione si può trarre da quella lontana messinscena? Ripartendo dal riordino delle fonti e dalle memorie dell’epoca, si può riscoprire l’esigenza e l’importanza di “fare teatro” nei luoghi “del popolo”? In che modo certi spettacoli memorabilifanno scuola oggi nei centri teatrali che portano i nomi dei maestri novecenteschi dell’arte scenica? Qui c’è anche il futuro del Dramma.