REDAZIONE PONTEDERA

Discarica Legoli, appello di Legambiente a RetiAmbiente: no all'ossicombustione a Peccioli

Legambiente Valdera lancia un appello a RetiAmbiente e ai Comuni dell'Ato Costa per evitare la costruzione di un impianto di ossicombustione nella discarica di Legoli, sostenendo che molti sindaci la pensano come loro. L'unico esempio in Italia non è privo di contestazioni.

Discarica Legoli, appello di Legambiente a RetiAmbiente: no all'ossicombustione a Peccioli

Con la convinzione, fino al midollo, che "il nuovo impianto di ossicombustione nella discarica Legoli non s’abbia da fare", Legambiente Valdera lancia una sorta di appello a RetiAmbiente e alla cordata di Comuni che ne fanno parte: "All’interno dell’Ato Costa e di Retiambiente, la voce dei Comuni contrari agli “inceneritori“ non sempre riesce ad emergere: il meccanismo delle percentuali di rappresentanza premia pochi grandi Comuni che detengono gran parte delle quote. Ad esempio il solo Comune di Livorno detiene da solo circa il 33% delle quote di Retiambiente, il Comune di Pisa il 13,3% e il Comune di Pontedera il 13,1%. E’ sufficiente - scrive Legambiente - che questi tre Comuni si accordino tra loro per avere la maggioranza in Retiambiente e, di fatto, decidere da soli la politica di gestione dei rifiuti dell’intero Ato Costa". Il presupposto è noto: la contrarietà di Legambiente all’impianto di ossicombustione nella discarica di Legoli.

"Molti sindaci dell’Ato Costa la pensano come noi: si è visto all’incontro tenutosi a Palaia e Montefoscoli il 29 luglio. Si è visto anche all’ultima riunione, l’8 agosto, al Comune di Viareggio, dove 31 comuni dell’Ato Costa aderenti alla rete Rifiuti Zero hanno contestato le decisioni di Retiambiente che punta a realizzare l’impianto di ossicombustione nella discarica di Legoli e spinge invece molto poco verso la raccolta differenziata. L’unico esempio di ossicombustione in Italia è quello pugliese di Gioia del Colle - conclude Legambiente - non esattamente un impianto privo di contestazioni. Forse la nuova proposta di raddoppio della discarica di Legoli tradisce proprio il timore di un fallimentare funzionamento dell’ossicombustore".