SARAH ESPOSITO
Cronaca

Discarica, la battaglia. Gherardini in prima linea: "La Regione ci ascolti. Rivedere ampliamento"

A Montefoscoli l’assemblea sul progetto di Legoli: "Vogliamo un confronto"

Parte dalla piccola frazione palaiese di Montefoscoli l’appello alla Regione di ascoltare e leggere le osservazioni al progetto di ampliamento presentato da Belvedere e a quello di ossicombustione presentato dalla Novatosc Srl, entrambi relativi all’impianto di Legoli. Venerdì sera si è svolta un’assemblea pubblica organizzata dal Tat (movimento tutela ambiente e territorio) Montefoscoli per tornare a parlare della discarica di Legoli. Molte le persone presenti. Un racconto che è una cronistoria di ciò che sono stati gli ultimi 30, dalle prime manifestazioni contro le maleodoranze fino alle opposizioni ai vari progetti di ampliamento.

Un percorso lungo segnato da una data marcata in rosso: lo stop della Regione, al progetto che prevedeva il conferimento di ulteriori 5.275.000 metri cubi di rifiuti speciali. Seguita però dalla presentazioni di altri due progetti. Ad aprire la serata ci hanno pensato Andrea Calloni del Tat Montefoscoli e Alberto Castellani di Legambiente. Hanno scorso le varie osservazioni presentati alla Regione sui due progetti in attesa del Paur (provvedimento autorizzativo unico regionale) tra cui: la mole di traffico dei mezzi pesanti sulle strade intorno alla discarica e poi le distanze dai confini della discarica dal centro abitato. E ancora l’affidabilità del processo dell’ossicombustione. La parola è passata poi al sindaco Marco Gherardini.

"Il secondo progetto di ampliamento – commenta il primo cittadino – non si discosta né nella sostanza, né nella forma e né nella quantità dal primo. Anche noi, come amministrazione comunale, abbiamo presentato delle osservazioni. In questi anni abbiamo più volte chiesto incontri e confronti con la società Belvedere, lo abbiamo fatto quando insieme a cittadini, associazioni e realtà del territorio abbiamo presentato il problema delle maleodoranze. Ma non c’è stata volontà di dialogo. Ci avevano detto che la colpa dei cattivi odori erano gli allevamenti, adesso questi non ci sono più eppure le maleodoranze persistono, perché? Crediamo che sia auspicabile un monitoraggio dell’aria a Montofoscoli e chiediamo uno studio sull’impatto sanitario. La pressione impiantistica della zona ha raggiunto un limite oltre il quale ci possono essere dei pregiudizi su uno sviluppo sostenibile del nostro territorio".

La serata si è conclusa con il lancio di alcune proposte tra cui la realizzazione di una manifestazione di carattere regionale.