Discarica della Grillaia, la polemica è rovente

Il sindaco di Chianni, Giacomo Tarrini, critica i colleghi di Lajatico e Terricciola per non aver preso una posizione chiara contro la riapertura

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I toni si fanno ancor più accesi perché il tempo sta per scadere e la discarica della Grillaia è pronta a riaprire, nonostante le voci contrarie che sono emerse negli anni. Il sindaco di Chianni, Giacomo Tarrini, prende carta e penna e mette in sequenza accuse nei confronti dei Comuni limitrofi e della Regione. "In questi sette anni, l’amministrazione di Chianni ha sempre coinvolto i comuni di Terricciola e Lajatico con l’obiettivo di affrontare razionalmente il problema per giungere a una seria e definitiva soluzione - scrive Tarrini - Tutto è filato liscio fino al 25 maggio 2020 quando sono iniziati i personalismi, le false aspettative, e voltafaccia inspiegabili fino ad arrivare a vedere escluso il Comune di Chianni da situazioni anche solo celebrative che apparentemente non sembrano avere spiegazioni".

Il sindaco Tarrini riavvolge il nastro: "Dopo l’adozione della delibera della giunta regionale del 25 maggio 2020 che autorizza, contro la volontà delle amministrazioni di Chianni e Lajatico, la messa in sicurezza e chiusura del sito attraverso il conferimento di 270mila metri cubi di eternit, Chianni ha lavorato tenacemente con l’obiettivo di valutare varie soluzioni alternative. Abbiamo affrontato con determinazione ogni ipotesi che potesse condurre a soluzioni meno impattanti: ci siamo scontrati con ostacoli insormontabili". Il Tar intanto, al quale è stato fatto ricorso contro la riapertura, ha dilatato la discussione al prossimo marzo, "senza adottare provvedimenti sospensivi e lasciando, di fatto, libera la proprietà di eseguire il progetto, al contrario di quello che si vuol far credere – attacca ancora Tarrini - Infatti, la società Nsa comunica di aver pressoché ultimati i lavori propedeutici al conferimento autorizzato".

Il sindaco rammenta il protocollo di trasparenza annunciato lo scorso agosto per "tutelare la salute pubblica e impegnare la Regione a non concedere nessun tipo di ampliamento futuro così da chiudere definitivamente la partita. Una volta inviato il protocollo all’attenzione dei Comuni di Terricciola e Lajatico e alla Regione, le risposte sono state le seguenti – prosegue Tarrini – nessuna risposta dai Comuni di Terricciola e Lajatico, mentre la Regione ha fatto sapere che non avrebbe firmato il protocollo senza la firma dei due Comuni. Contemporaneamente è apparsa una pseudo proposta alternativa da fare a Nsa che è stasta timidamente accennata dal sindaco Alessio Barbafieri in una riunione a ottobre alla presenza dei rappresentanti regionali Antonio Mazzeo, Andrea Pieroni e Alessandra Nardini e che vedeva il coinvolgimento della Belvedere. Pur manifestando in quella sede qualche perplessità per aver in parte già affrontata questa ipotesi, ho auspicato il buon esito della proposta invitando tutti alla firma del protocollo di trasparenza. Occorre sottolineare che il protocollo – conclude Tarrini - sarebbe efficace e utile anche nel caso Nsa accettasse qualsiasi proposta".