ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Deve scontare ergastolo Arrestato sul colle

L’uomo fu condannato per un omicidio del 2003. Resta da chiarire. la sua presenza a Volterra

di Ilenia Pistolesi

Correva l’anno 2003 quando, il 14 aprile, il pregiudicato Salvatore Fallica di Biancavilla, nel catanese, freddò Gateano Parisi (in concorso con un complice, deceduto), una guardia campestre uccisa mentre stava viaggiando a bordo della sua Fiat 500 in contrada Rinazze, nel territorio di Biancavilla. Un delitto di sangue che era maturato per una serie di coflittualità all’interno dei clan mafiosi di appartenza di entrambi. Fallica, che adesso ha 47 anni e deve scontare un ergastolo, è stato arrestato e rintracciato ieri a Volterra dai carabinieri della compagnia di Paternò, in provincia di Catania, che hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla procura generale di Catania. Gli interrogativi diventano mulinanti: perché, dalla Sicilia, il pregiudicato è giunto a Volterra? Che cosa o chi lo ha spinto a questa latitudine? Una pura casualità?

Un tentativo di sgangiarsi dalla condanna al fine-pena-mai con una fuga improvvisata che lo ha condotto fino al colle etrusco, oppure una rotta premeditata per motivi dettati da altri fattori? Ebbene, le bocche degli inquirenti della zona restano iper abbottonate sull’arresto. Potrebbero comunque affacciarsi vari sentieri ipotetici, scanditi da più di un dubbio sulla vicenda, che potrebbero portare, come dicevamo, a supporre un quadro del tutto casuale riguardo la presenza del mafioso a Volterra o, invece, a qualcosa di altro. Saranno gli inquirenti a rischiarare le motivazioni della presenza in città del pregiudicato.

Un passo indietro. Fallica è risultato appartenente alla cosca mafiosa dei Toscano-Tomasello-Mazzaglia, articolazione della famiglia di cosa nostra etnea Santapaola-Ercolano, predominante nel territorio di Biancavilla, e era stato condannato all’ergastolo per omicidio premeditato in concorso e detenzione e porto illegale di armi da sparo.

Un delitto consumato secondo le modalità dell’organizzazione criminale, quando la guardia campestre alla guida della Fiat fu raggiunta da numerosi colpi di arma da fuoco sparati a breve distanza. Un delitto che ricalca la matrice malavitosa della mafia sul regolamento dei conti interni fra cosche. E Fallica fu giudicato responsabile di quell’omicidio con una condanna definitiva all’ergastolo. Come detto, restano da chiarire altri contorni della vicenda, la presenza dell’ergastolano in città che ha condotto all’arresto.