Deidda non si dimette, opposizione lascia l’aula

La sindaca indagata ha riferito che la procura ha proceduto con perquisizioni e sequestri: "Sono in corso indagini preliminari"

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Il Comune sorvegliato speciale dalle forze dell’ordine. Mentre il consiglio comunale va in scena on line e davanti il municipio si tiene il sit in delle associazioni Firenze Identitaria e Il Dirigibile Valdera che avevano organizzato una protesta anche il giorno precedente in via Cavour a Firenze, mentre dell’inchiesta "Keu" si discuteva in consiglio regionale. I cartelli sono arrivati quindi anche a Santa Cocre nel cuore della capitale della conceria, ancora sconvolta ed attonita per l’inchiesta della procura distrettuale antimafia nella quale le ipotesi di reato sono traffico di rifiuti e corruzione. Inchiesta che indaga a vario titolo 19 persone: dai vertici dell’Associazione Conciatori di Santa Croce e di Aquarno fino alla sindaca Giulia Deidda, al consigliere regionale Andrea Pieroni e il capo di gabinetto Ledo Gori.

Il consiglio comunale è stato aperto dalle comunicazioni della sindaca alla quale era stato chiesto di riferire in merito proprio all’inchiesta. E lei l’ha fatto, dando atto della data in cui la polizia giudiziaria si è presentata per perquisizioni e sequestri, sottolineando che per privacy, leggi e regolamenti nulla poteva essere aggiunto in quella sede in riferimento alla vicenda, e sottolineando tuttavia che "al momento sono in corso indagini preliminari e non c’è nessun indagato per il quale ci sia il rinvio a giudizio". Da qui l’invito a procedere con il consiglio comunale rispettando i temi all’ordine del giorno: bilancio e piano triennale delle opere pubbliche. Ma alla fine, seppur on line, scoppia la bagarre. Perché il gruppo Per un’altra Santa Croce, che da giorni chiede alla sindaca "di fare un passo indietro", ha voluto sottolineare riferendosi all’inchiesta – l’ha fatto l Alessandro Lambertucci – che non si può parlare del futuro di Santa Croce senza tenere conto "di uno sconquasso che non può restare senza conseguenze". Secondo l’opposizione conseguenze a tutti i livelli, anche a quello politico.

Da qui la scelta del gruppo di abbandonare l’aula virtuale rinunciando a partecipare ai lavori. Perché? "Santa Croce ha visto distrutta la sua immagine in una settimana – spiega il consigliere Marco Rusconi, quando con un clic ha già lasciato la sala – e quel nome d’eccellenza e di lavoro che si è fatto nel mondo: ora il paese ed i suoi cittadini hanno bisogno di un sindaco che li possa rappresentare in pieno, con serenità e senza imbarazzo, anche nel proseguo di questa vicenda". "I sindaci di tanti comuni, in questi giorni, hanno annunciato che saranno parte civile in un eventuale processo – attacca Rusconi –. Noi ci chiediamo come Santa Croce potrà fare lo stesso passo". Il clima politico resta teso. Ma la sindaca è "blindata" dal Pd.

Carlo Baroni