"Costi alle stelle, agricoltura in ginocchio"

L’allarme della Cia Etruria che traccia il bilancio 2022 con poche luci e molte ombre. "Per il 2023 ci aspettiamo il sostegno del reddito"

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VALDERA VALDICECINA

La Cia Etruria, nata nel febbraio 2022 e che raggruppa i territori provinciali pisani oltre alle zone livornesi, traccia un bilancio del 2022, scandito più da ombre che da luci per il settore agricolo. L’analisi in primis si concentra sui costi di produzione: "L’incremento esponenziale dei costi di produzione, legato prevalentemente all’impennata dei costi energetici ha avuto effetti negativi su tutti i settori agricoli, così come effetti pesanti li ha determinati la siccità con l’assoluta mancanza di pioggia per diversi mesi dell’anno – sottolinea Cia Etruria – i cereali hanno raggiunto prezzi di mercato forse mai raggiunti in precedenza, ma il beneficio per i produttori è stato in buona parte annullato dai costi sostenuti. Stessa analisi si può fare per i settori ortofrutticolo, vitivinicolo e olivicolo, particolarmente colpiti anche dalla siccità". La situazione viene descritta come molto pesante per la zootecnia, bovina, ovina, suinicola, dove l’incremento dei costi di produzione ha inciso in maniera ancora più pesante costringendo addirittura alla chiusura alcune aziende. Bene, invece, il settore agrituristico con un recupero importante di presenze molto frenate dal Covid negli anni precedenti. I danni alle coltivazioni provocate da ungulati e selvaggina restano una situazione drammatica, che ha già indotto nel 2022 alcuni allevatori a vendere le greggi e capi di bestiame.

"Resta grave il problema dei danni da selvaggina alle coltivazioni. In questo caso – puntualizza l’associazione – chiediamo con forza la messa in atto di provvedimenti più efficaci a tutela degli agricoltori e anche della sicurezza dei cittadini. In un contesto così difficile suscitano molta preoccupazione nella presidente Cinzia Pagni e negli organismi di Cia Etruria i primi dati messi a disposizione dall’Istat. Alcune criticità che riguardano il comparto agricolo".

La speranza è rivolta al nuovo anno: "Con il 2023 partirà la nuova programmazione europea 2023-2027. Sono attesi provvedimenti importanti che saranno gestiti dagli Stati centrali e dalle Regioni. Ci aspettiamo – conclude Cia Etruria – una maggiore attenzione al sostegno del reddito degli agricoltori, perché senza reddito la nostra agricoltura non avrà futuro. Questa attenzione in funzione del reddito non è e non sarà sufficiente se riguarderà solo i provvedimenti di sostegno come la Pac o come i bandi del Pnrr, ma servirà complessivamente in tutte le scelte amministrative, anche quelle degli enti locali che riguardano ad esempio i servizi socio sanitari e il sistema infrastrutturale delle aree più disagiate".