REDAZIONE PONTEDERA

"Conciata al vegetale è la pelle più green"

I pellami raggiungono contenuti di carbonio bio-based intorno al 95%:la fascia più alta dei materiali di origine biologica come cotone e lana

"Conciata al vegetale è la pelle più green"

Trenta graffiti riproducono l’impronta della mano, certificato di garanzia del Consorzio, ed indicano la percentuale media di carbonio bio-based nella pelle al vegetale, pari al 95%, confrontata con quello di origine fossile derivato dal petrolio che, nei materiali alternativi, incide una media del 75%. Fino al 23 febbraio il Consorzio Vera Pelle lancia una campagna-floor su alcuni marciapiedi di Milano - alla Stazione Centrale e nel quartiere di via Solari, punto di riferimento per la moda e il design - per coinvolgere e sensibilizzare un numero sempre più ampio di persone.

Tramite il QRCode disegnato sui graffiti sarà possibile scoprire la percentuale di fibre sostenibili presenti nei capi e negli accessori che si indossa in quel momento. Il tutto grazie anche una piattaforma web sostenibile – realizata dall’agenzia Scroller - Feel Digital – dove l’utente, nel suo percorso attraverso un funnel marketing, può prendere consapevolezza del messaggio lanciato dal Consorzio e veicolato dallo “street advertising” di Green Graffiti. Una pagina web in perfetta sintonia con la pelle conciata al vegetale: rispettosa del clima, un sito che non inquina e che veicola un messaggio importante in modo sostenibile.

Infatti la sostenibilità della pelle conciata al vegetale è certificata dal risultato della ricerca del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale condotta dal chimico Gustavo Adrián Defeo nei laboratori di Ars Tinctoria che, attraverso una tecnica innovativa messa in atto in collaborazione Ppq Sense (Spinoff dell’Istituto Nazionale d’Ottica), ha misurato l’incidenza del carbonio bio-based (di origine biologica) e la presenza di derivati del petrolio sui campioni delle 20 concerie associate, confrontandolo con quello nei materiali alternativi.

"Abbiamo una responsabilità nei confronti della società e la nostra sfida è raggiungere un modello di sistema in grado di garantire principi di sostenibilità a livello sociale, economico ed ambientale’", ha spiegato Leonardo Volpi presidente del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale. "L’esigenza era quella di dimostrare con dati scientifici che andiamo nella direzione della circolarità e la tradizione resta la scelta migliore da perseguire. Da qui la decisione di sottoporre ad analisi i pellami delle nostre concerie per misurare il grado di sostenibilità del materiale ed orientare scelte e decisioni future", ha aggiunto Volpi.

Secondo la ricerca, le pelli analizzate, trattate con estratti vegetali secondo il disciplinare di produzione del Consorzio raggiungono contenuti di carbonio bio-based intorno ad una media del 95%, collocandosi nella fascia più alta (80% - 100%) dei materiali di origine biologica contemporanei come cotone e lana, contro una media del 25% presente nei materiali alternativi dichiarati sostenibili perché derivati da cactus, ananas, mela o altri tipi di vegetali. La pelle conciata al vegetale è un pellame di nicchia che nel 2022 ha registrato un fatturato complessivo superiore a 130milioni per un quota export del 55%.

Carlo Baroni