REDAZIONE PONTEDERA

Con pistola minacciò commessa del negozio "One fashion", il processo entra nel vivo

Al rapinatore viene contestato anche un colpo andato a vuoto a Cascina

E’ nel dibattimento che il difensore, avvocato Alberto Chiocchini, cercherà di far emergere dubbi sulla certezza dell’identificazione dell’imputato come il rapinatore solitario a cui viene contestato un colpo andato a segno a Fornacette ed uno a vuoto a Cascina. L.M, 36enne, italiano, residente a Bientina, è stato identificato come il rapinatore solidario che tra maggio e giugno 2019 è ritenuto responsabile, appunto, di due episodi. A Cascina il colpo andò a vuoto perché il titolare dell’edicola si difese davanti alla pistola del malvivente con lo spray al peperoncino che teneva sotto il banco. L’uomo, che pretendeva l’incasso, a quel punto si dette alla fuga facendo perdere le sue tracce. Gli inquirenti ritengono lo stesso soggetto responsabile della rapina da 500 euro messa a segno neanche un mese prima – il 27 maggio – ai danni di negozio, gestito da cinesi, lungo la Tosco Romagnola a Fornacette. Anche qui armato di una pistola che gli inquirenti ritengono - come già nel primo caso - essere stata un giocattolo, l’uomo minacciò una delle commesse che in quel momento era più vicina alla cassa. La ragazza, sotto la minaccia dell’arma, non oppose resistenza. Il 36enne era travisato con un cappellino da baseball e gli occhiali da sole. Entrò nel negozio "One Fashion" quando mancavano pochi minuti alle 19. "Dammi i soldi", furono – secondo quanto ricostruito – le poche parole che disse alla commessa. Poi prese il denaro, circa 500 euro, e fuggì. Sui fatti le indagini furono immediate e un ruolo lo avrebbero avuto le immagini delle telecamere passate al setaccio dai carabinieri. Sostiene l’accusa il pm Fabio Pelosi. Si torna in aula tra qualche settimana per le prime testimonianze.

Carlo Baroni