
La Ci.di.ci. (ex Cdc) da un anno sta trattando con le banche
Pontedera (Pisa), 6 settembre 2015 - La candela si è consumata anche per Ci.Di.Ci., la Srl che a cui era stato affidato il compito di rilanciare il sogno pontederese nella tecnologia e che aveva rilevato, tre anni fa, la quota salvabile di Cdc (soggetto assuntore nel concordato). Invece nei giorni scorsi il Cda dell’azienda ha dovuto prendere atto – come ci conferma il direttore generale Stefano Zecchi – che il capitale si è eroso scendendo sotto il minimo di legge, e di conseguenza ha dovuto sottoscriverà l’atto di messa in liquidazione.
"Un atto dovuto – spiega Zecchi –. Assolutamente indipendente dalla volontà degli amministratori2. Ma cos’è successo? "Da un anno sta andando avanti una trattativa con le banche per un piano di ristrutturazione non più rimandabile – aggiunge Zecchi – Una trattativa che non ha dato esito e piano piano la candela sta arrivando al piattino". L’altra strada è quella di una ricapitalizzazione che però l’azienda che detiene le quote di Ci.Di.Ci Srl non è in grado di fare.
Quali scenari possibili? "Siamo in una fase di attesa anche se le prospettive – prosegue Zecchi – non si fanno vedere, oggi, segnali positivi all’orizzonte. La società si trova ora in quella posizione che il codice civile definisce sogli mento in liquidazione. Una posizione obbligata dallo stato dei fatti, che può anche essere revocata".
"Le prospettive di continuità aziendale – ammette Zecchi – sono davvero poche". Ci.Di.Ci è titolare del marchio Computer Discount e di Sd che contano 120 negozi in franchising in tutta Italia. A questo vanno aggiunti i 10 cash and carry che servono invece rivenditori e aziende. Degli ultimi atti sono informati anche i sindacati.
Quali i passi successivi? "In caso di cessazione si apre anche il nodo del problema occupazionale, ma su questo ovviamente ci possono essere scelte diverse che ancora non solo state valutate". Una possibilità è, ovviamente, la mobilità per tutti.
Carlo Baroni