
Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pisa, Pietro Murano, ha rigettato i tre patteggiamenti già "incartati" per il percorso giudiziario, in primo grado, sulla vicenda che vede coinvolti tre soggetti - due donne, di 38 e 48 anni del Pisano e un uomo di 36 anni del Comprensorio, tutti italiani - accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione che sarebbe stata attuata, secondo gli inquirenti, in un locale di Montecalvoli. In campo per gli imputati ci sono gli avvocati Carlo Di Bugno, Erminia Imperio e Alessandro Niccoli di San Miniato. Il giudice, si apprende, non ha ritenuto congruo l’accordo in rapporto alle contestazioni. Gli atti tornano al pm e il caso finirà davanti ad un latro giudice. Le indagini sulla vicenda sono dell’autunno del 2019. Secondo quanto emerse si sarebbe trattato di uno studio olistico che in realtà, per l’accusa, non aveva niente di riconducibile a essenze e massaggi.
Ma sarebbe stato un centro di attività di prostituzione con i contatti con i clienti tramite annunci pubblicati su alcuni siti internet. Le indagini, condotte anche con l’ausilio delle intercettazioni telefoniche dalle quali sarebbero emerse modalità e location, oltre che monitorando i movimenti di clienti, sono state coordinate dal pm Fabio Pelosi. Che i massaggi che vi venivano praticati fossero anche hot l’avrebbero confermato le decine di clienti – alcuni insospettabili professionisti del Comprensorio – che avrebbero ammesso, sentiti dai carabinieri, che quei trattamenti non davano sollievo solo alla mente.
Nelle carte dell’inchiesta ci sarebbero anche foglietti scritti a mano con elencate prestazioni e relativo costo: massaggi che tra oli caldi e topless, oltre alla tecnica tantra, avrebbero avuto – almeno in alcuni casi – un passaggino piccante. Il giudice però ha revocato a tutti e tre la misura cautelare dell’obbligo di firma.
Carlo Baroni