CARLO BARONI
Cronaca

Cavalli rapiti, il giallo da risolvere Il caso arriverà in Corte d’appello "Scardi seppe dov’erano gli animali"

Mistero di Staffoli, per il giudice di primo grado è provata la ricettazione. Il difensore: "Del reato non c’è prova"

di Carlo Baroni

"Non è emersa la prova certa che Scardi avesse avuto la disponibilità dei cavalli, ai giudici di secondo grado chiederò l’assoluzione". Il giallo del rapimento Unicka e Vampire Dany finirà in appello. Lo annuncia l’avvocato Giovanni Battista Pavone, difensore di Francesco Scardi, 73 anni, di Canosa di Puglia, condannato a 5 anni di reclusione e 6mila euro di multa in tribunale a Pisa per ricettazione e tentata estorsione. Secondo il giudice Annalisi Dini la prova invece c’è ed è granita. Quanto meno per un periodo Scardi, rileva il giudice, aveva avuto la disponibilità dei due cavalli, animali di provenienza delittuosa "della quale Scardi era certamente consapevole". "La circostanza che lo Scardi abbia scattato loro la fotografia fatta recapitare al Lami dimostra in modo incontravertibile che sapeva dove essi si torvavano e ne veva la materiale disponibilià". Anche le conversazioni con il coinputato Esposito, per il giudice, altro non fanno che rafforzare il quadro accusatorio. Pasquale Esposito, 6 2 anni, di Napoli, è stato condannato a due anni di reclusione e 500 euro di multa per la tentata estorisione di danni del proprietario dei cavalli.

Unicka e Vampire Dany scompaiono in una piovosa notte di marzo 2017. Appartengono ai coniugi Giovanna e Gianluca Lami. Unicka era la cavalla con la quale tutta l’ippica sognava di tornare ai fasti di successi internazionali. Con lei i rapitori si prendono anche il maschio, Vampire Dany, altra promessa. Successe alla scuderia Wave di Staffoli. Le indagini partirono spedite da parte dei carabinieri di San Miniato. Il caso si rivelò subito complesso, con intrecci da "spy story", tra strani abboccamenti, linguaggio criptico, richieste di riscatto, le foto dei cavalli in posa con il giornale. Un’indagine che, seppur per breve tempo, incrociò quella sull’omicidio di Stefano Tango avvenuto a Cerignola nell’agosto dello stesso anno: anche se non sono mai emerse prove concrete del coinvolgimento di Tango nel furto dei cavalli. Intanto il plico con le foto dei cavalli, partito da Napoli, fu intercettato dai carabinieri. Scattò il blitz tra Napoli e Canosa di Puglia. Fu trovata la stampante e il giornale che compariva nella foto. Non i cavalli. La fine che hanno fatto resta un mistero che arriverà al centro anche del secondo processo. La famiglia Lami è assitista dall’avvocato Nicola Zanin.