Caso Keu, iniziate le operazioni di bonifica

Ieri mattina a Pontedera, come annunciato dall’assessore regionale Monni, ha preso avvio l’attività nella ditta del principale indagato

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di Carlo Baroni

Il programma parte puntuale. Come annunciato la scorsa settimana dall’assessore regionale all’ambiente Monia Monni hanno preso avvio le operazioni di messa in sicurezza di siti contenenti terre caratterizzate dalla presenza di Keu. Le operazioni sono iniziate a Pontedera, nello stabilimento della ditta Lerose. Attività, questa, effettuata di concerto con l’autorità giudiziaria. Mentre sul sito di Bucine, sempre di Lerose, è in fase di esecusione lo screening per individuare le priorità su cui intervenire nell’immediato.

La Regione, infatti, ha sottolinato – per voce del presidente Giani e dell’assessore Monni – l’intenzione di effettuare monitoraggi costanti e rapidità nei tempi di esecuzione con un piano che dovrebbe concludersi entro il 2025, e che sta muovendo i primi passi decisivi: in alcuni casi saranno bonifiche, in altri pulizie dei rifiuti, in altri casi ancora messe in sicurezza permanenti. La prima attività sul Keu è partita ieri appunto a Pontedera, uno dei 13 punti in cui in Toscana con la centro le terre ritenute avvelenate. L’imprenditore Francesco Lerose è, peraltro, considerato dagli inquirenti l’indagato chiave dell’inchiesta denominata “Keu” secondo la quale “terre contaminate” sarebbero finite a tonnellate in mezza Toscana. Il keu in uscita dell’impianto Aquarno di Santa Croce veniva conferito dal 2012 alla ditta Lerose che, nella prospettazione accusatoria, lo riciclava in modo non conforme in riempimenti e sottofondi stradali perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque solfati, cloruro e cromo. Invece sarebbe finito a tonnellate in provincia e in mezza Toscana, anche nel quinto lotto della 429 nell’empolese.

L’impreditore Lerose – ritenuto dagli inquirenti legato alle cosche ’ndranghetista Gallace di Guardavalle e Grande Aracri di Cutro – nei giorni scorsi è stato colpito dalla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per quattro anni. Il tribunale di Firenze su richiesta della Procura distrettuale antimafia, ha applicato a Lerose anche la misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni allo stesso riconducibili per un valore di oltre 5 milioni di euro.

Era l’aprile del 2021 quando fu scoperchiato l’enorme vaso di Pandora chiamato Keu, l’inchiesta della magistratura che punta a far luce sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in Toscana, sugli appetiti illeciti negli appalti, ma anche e soprattutto sullo sversamento di sostanze ritenute tossiche in 13 zone della regione, tra cui alcune in provincia di Pisa, o il rilevato stradale con cui è stata costruita una parte della nuova statale 429, nel Comune di Empoli. E’ l’inchiesta che travolse il distretto conciario di Santa Croce con arresti e seuqestri – dove veniva prodotto il Keu – e sconvolse la politica toscana. A Pontedera le prime operazioni preliminari sono dunque partite. Mentre sul fronte giudiziario dell’inchiesta Keu la Procura, da settimane, ha notificato la chiusura delle indagini a 6 aziende e 26 indagati tra politici, dirigenti pubblici e imprenditori, con le accuse che vanno, a vario titolo, dall’associazione a delinquere finalizzata a traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, oltre che indebita erogazione di fondi pubblici e corruzione in materia elettorale.