
Ancora polemiche sulla biblioteca:. le. ex dipendenti replicano al sindaco. Giglioli e all’assessore Squicciarini (foto d’archivio)
Le ex bibliotecarie non ci stanno. Prendono mouse e tastiera e con un lungo post sui social gettano ancora benzina sul fuoco di una polemica accesa da mesi. Da quanto il Comune revocò l’appalto dopo oltre vent’anni. Poi, per lavori di messa in sicurezza la biblioteca venne chiusa. Ed è ancora chiusa. E’ un anno ormai. Il caso – lo ricordiamo – è al centro anche di scontri politici altrettanto accesi: le opposizioni, a vario titolo, hanno puntato tutte il dito contro le scelte della giunta comunale. Le ex bibliotecarie, quindi, non ci stanno alle parole del sindaco Giglioli e dell’assessore Squicciarini, pronunciate in replica a quanto detto da Forza Italia in occasione dell’8 marzo. "L’informazione errata che siamo in tre e non in sette, cosa aggiunge al dibattito politico? – attaccano –. E come fate a dire di non accostarci all’8 marzo quando è evidente che per l’amministrazione comunale la nostra vicenda è diventata una caccia alle streghe?".
Altro punto. "La questione delle offerte rifiutate non riguarda una nostra attitudine principesca, ma una questione di giustizia che cerchiamo di portare avanti con sacrificio. La nostra situazione? Non siamo personaggi pubblici né tesserati di partito, ma solo persone che reagiscono ad un’ingiustizia. Oggi siamo ufficialmente licenziate". Le ex lavoratrici non ci stanno, quando si sostiene – dicono replicando ancora a sindaco e assessore – "che non eravamo professioniste, “non sono bibliotecarie”, che siamo solo impiegate, che siamo in tre e non in sette – prosegue lo sfogo – così ledendo pubblicamente la nostra privacy, cosa per cui sarete chiamati a rispondere nelle sedi opportune. Chi ha voglia può guardare i filmati dell’ultimo consiglio. Questa è la San Miniato delle donne, dalle mimose vizze: la trovate online".
Interviene anche Forza Italia che aveva parlato del caso in occasione dell’8 marzo. "Data che rappresenta la memoria di un tragico evento storico di donne che hanno dato la vita per la mancanza di tutela di diritti e sicurezza sul posto di lavoro – si legge in una nota –, storia che ha molti punti in comune con quella delle ex bibliotecarie: loro “fortunatamente”, ma ingiustamente, hanno perso solo il lavoro per difendere quegli stessi diritti. Sì, la Festa della donna, non dovrebbe essere la festa della mimosa e del premio per farsi propaganda". "Evidenziare le criticità esistenti, come quelle riscontrate nella biblioteca di San Miniato Basso – chiosano gli azzurri – dovrebbe essere la normalità, anzi motivo di merito".