
Un’idea che diventa realtà e un cammino a tappe attraverso le voci dei suoi protagonisti, nella serie "Firmato da te", progetto di TV2000, che racconta come e cosa in concreto si fa con l’8xmille alla Chiesa cattolica. È la realtà di "Casa Ilaria", cooperativa sociale multifunzionale, luogo di ospitalità e accoglienza per i più fragili, realizzata proprio grazie all’8xmille. Sulle ceneri dell’antica Badia di Carigi, prende forma e sostanza, a Montefoscoli, Comune di Palaia, una Casa che coniuga accoglienza, spiritualità ed ospitalità. Dedicato alla missionaria pontederese Suor Ilaria Meoli, medico infettivologo, morta a soli 37 anni in un incidente stradale nel 2007 nella Repubblica Centrafricana, il progetto vuol mantenerne viva la memoria nella sua Valdera. Un gruppo di suoi amici e i volontari dell’Associazione Noi per l’Africa e il Mondo stanno costruendo una struttura multifunzionale che combinerà turismo e ristorazione solidale, agricoltura sociale e laboratori creativi, pet-therapy e ippoterapia, sostegno psicologico e psicoterapia, attività fisica, percorsi formativi ed esperienze culturali. Avviata nel 2016, l’opera è ormai in dirittura d’arrivo grazie all’importante contributo dell’8xmille, oltre al sostegno di tanti donatori e partner.
"Questo è un progetto che ci ha mosso verso un sogno – spiega don Maurizio Gronchi, assistente spirituale della struttura– che si chiama Casa Ilaria. È un luogo di ospitalità e lavoro per persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale, svantaggiati sociali. Qui abbiamo il desiderio di far lavorare ragazzi che altrimenti starebbero a casa. Grazie ai fondi dell’8xmille abbiamo potuto realizzare molto di questo progetto". La ristrutturazione della cascina leopoldina, l’edificio principale che diverrà luogo di ospitalità e ristoro per singoli, gruppi e famiglie, è in dirittura d’arrivo. Tutti gli spazi, dall’orto alle camere, dal centro polivalente alla piscina, dalla cappella alla cucina, saranno accessibili ai disabili consentendo anche forme di autogestione per singoli, famiglie e gruppi ospitati. La Casa intende offrire risposte concrete ai bisogni occupazionali e lavorativi di soggetti svantaggiati – persone con disabilità, con problemi di salute mentale, tossicodipendenza, ex-carcerati, disoccupati di lungo periodo e anziani in situazione di povertà – attraverso esperienze personalizzate nelle attività produttive come quelle dell’agricoltura sociale, dell’ospitalità e della ristorazione. Ad oggi è già attiva l’agricoltura biologica sociale: una parte del terreno è destinata a seminativo e frutteto, un’altra ad un orto-giardino, che produce verdure di stagione certificate bio, coltivate e raccolte da persone in situazione di svantaggio o con disabilità sotto la guida di esperti del settore e volontari. "“Qui - aggiunge Don Maurizio - diamo lavoro a una decina di persone nell’agricoltura biologica sociale e sei ragazzi autistici nel progetto Ristorazioni che poi verranno a servire nella struttura del ristorante al servizio dei tavoli". Beatrice, Diego, Gabriele, Leonardo e Vittoria, camerieri speciali, insieme a Jacopo, aspirante pasticcere sono sei giovani con autismo che stanno seguendo RistorAzioni, un percorso di formazione alla professione di cameriere di sala e aiuto in cucina, realizzato da Simone Brogi, Presidente della Cooperativa Casa Ilaria e titolare del ristorante Il Cavatappi Wine Food di Calcinaia, insieme al suo staff di cui fanno parte anche un tutor ed una psicologa. "Al Cavatappi formiamo i ragazzi autistici - sottolinea Simone Brogi - nella professione di cameriere. È un progetto legato a Casa Ilaria che chiuderà il cerchio nella struttura di Montefoscoli dove i ragazzi troveranno poi il loro spazio all’interno del ristorante superando i loro limiti grazie ad un’esperienza di reale inclusione sociale".