Caritas, scorte di alimenti alla fine. Impossibile rispondere ai bisogni

Nuovo appello dell’associazione a tutte le parrocchie e ai fedeli: "Si facciano raccolte straordinarie". Si sono drasticamente ridotte negli ultimi tempi le forniture dal Fondo di Aiuti Europei gli Indigenti.

Caritas, scorte di alimenti alla fine. Impossibile rispondere ai bisogni

Caritas, scorte di alimenti alla fine. Impossibile rispondere ai bisogni

Continuano ad allungarsi, qui come ovunque, le file di chi chiede aiuto alla Caritas. L’effetto della povertà cresce sotto il peso del carovita, con una fascia sempre più ampia di famiglie che con non riescono ad arrivare alla fine del mese. Siamo infatti appena usciti da un anno che ha visto l’impoverimento di tante famiglie e l’erosione dei risparmi, un anno che ha visto affacciarsi nuove povertà e nuove marginalità a causa del rimbalzo dei prezzi e dell’inflazione- La Caritas è in prima linea.

Come sempre. Ovunque e sul nostro territorio. Occorre di tutto, a partire dal cibo: pelati, passata di pomodoro, legumi in scatola, tonno, carne in scatola, latte, olio, caffè, zucchero, pasta, riso, farina, pancarré, biscotti e alimenti per l’infanzia. La Caritas diocesana – guidata da don Armando Zappolini – rinnova l’appello già lanciato nelle scorse settimane . "Da alcune settimane si sono drasticamente ridotte le forniture di generi alimentari e di prima necessità di provenienza del Fead (Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti), forniture che vengono distribuite agli enti assistenziali attraverso il Banco Alimentare di Firenze – si legge in una nota – . Per questo motivo le nostre Caritas parrocchiali non riescono più a rispondere a tutti i bisogni delle persone che vengono a chiedere un sostegno: sia gli Empori Solidali che le distribuzioni di pacchi non hanno più disponibilità sufficienti a sostenere tutti coloro che si presentano. Occorre una più grande generosità da parte delle nostre comunità parrocchiali". La richiesta di aiuto è estate a tutte le parrocchie.

"Si possono fare raccolte straordinarie o raccolte mensili oppure mettere nelle nostre chiese un “cesto della solidarietà” dove i fedeli possono portare qualcosa quando vengono a partecipare alla Messa – chiosa la nota –.Le parrocchie che non hanno Emporio o distribuzione possono portare quanto raccolto ai Centri Caritas più vicini: sarebbe un bel segno di comunione di solidarietà fra le nostre comunità cristiane". L’invito vale per tutti per dare una mano a chi aiuta i bisognosi. Che sono tanti.

C. B.