Capitale della cultura, stop a Peccioli e Valdera

Si ferma la corsa dopo la candidatura per il 2025. Il verdetto del Ministero della cultura: non rientra nella lista delle dieci finaliste

PECCIOLI

La corsa di Peccioli e della Valdera per conquistare lo scettro di capitale italiana della cultura 2025 si ferma: il dossier con al centro il tema ‘Come vivremo’, sviluppato dalla società Nomisma, non arriva a tagliare il primo traguardo, ovvero la rosa delle dieci finaliste. Il ministero della cultura aveva fatto slittare la decisione sulla scelta delle 10 finaliste a capitale italiana della cultura.

Una scelta che la giuria ha ufficialmente comunicato ieri. E arriva l’esclusione per la proposta lanciata da Peccioli, come Comune capofila, e dai campanili della Valdera.

Tra i dieci progetti finalisti ci sono Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).

"Non è compresa, come speravamo, la candidatura della Valdera con Peccioli capofila. Il nostro dossier è di valore e costituirà comunque il punto di riferimento per lo sviluppo culturale di Peccioli e del territorio nei prossimi anni – commenta il sindaco Renzo Macelloni -. Ci dispiace non essere arrivati nelle dieci finaliste e non rappresentare il nostro territorio, non cambiamo comunque il nostro percorso intrapreso. Anzi, ora ci concentreremo con meno dispersione di tempo sulle iniziative internazionali che ci attendono in questo 2023".

Una sfida che punta il riflettore verso New York: ‘Peccioli 2023, da Venezia a New York’, palcoscenico internazionale che la vedrà protagonista con un progetto espositivo nella Grande Mela, collaborando con l’istituto italiano di cultura, emanazione del ministero degli affari esteri, che ha sede a Manhattan, e con il New York Institute of Technology, la cui sede vede Central Park ed è a poche centinaia di metri da Columbus Circle. Un’niziativa in grado di mettere insieme vari ambiti, dalla cultura alla mobilità, dal sociale alle infrastrutture, tornando a mettere al centro l’importanza di essere comunità resiliente.

La presenza alla Biennale di Venezia, in particolare, ha permesso di gettare le basi per una serie di collaborazioni che puntavano a rendere Peccioli un punto di riferimento per una comunità scientifica internazionale, con accordi con l’Università di Pisa, la University of Portsmouth (Uk) e il New York Institute of Technology per fondare a Peccioli un centro di ricerca sulla resilienza.

Ilenia Pistolesi