
In molti in queste ore, a poca distanza dalla morte, stanno ricordando i testi, le poesia e la musica del maestro della canzone italiana: Franco Battiato. L’affetto dei fan e degli appassionati si unisce ai ricordi che legano la carriera e l’umanità di Battiato alla provincia pisana. "Buon viaggio Franco, amico sincero e prezioso dell’Istituto Lama Tzong Khapa – scrivono dal tempio buddista di Pomaia a Santa Luce – come quando, senza esitazione, subito dopo il terribile incendio che distrusse la Sala di Meditazione il 26 dicembre 2008, ci diede la sua disponibilità a devolvere il ricavato di un concerto a favore della realizzazione della costruzione del nuovo gompa (tempio, ndr)". Il testo è accompagnato da una foto che ritrae Franco Battiato con il maestro residente dell’Istituto Lama Tzong Khapa, Ghesce Jampa Gelek, per la realizzazione del docufilm "Attraversando il bardo. Sguardi sull’aldilà", pellicola diretta dallo stesso cantautore siciliano. Un film che parla proprio dell’aspetto più spirituale della morte, una sorta di immersione nella filosofia tibetana, di quello che succede al corpo e all’anima nel momento finale della vita.
L’incendio a cui si riferisce il messaggio di addio rivolto a Battiato è quello che devastò buona parte del monastero buddista di Pomaia, nella quale andarono distrutti testi, statue e dipinti. Le fiamme provocarono grossi danni strutturali tanto che i monaci furono costretti a lanciare un appello per raccogliere fondi e riuscire a ristrutturare il monastero. Un appello al quale rispose anche Franco Battiato con la disponibilità di donare all’istituto il ricavato di un concerto. Ma il legame con la provincia pisana non finisce qui. Sono due gli eventi che ancora tutti ricordano a Volterra e che hanno visto protagonista proprio Franco Battiato, il primo quando il 2 agosto 1981 si esibì in piazza dei Priori per il concerto organizzato dal circolo Arci Malaonda e poi il leggendario concertone del luglio 1997 al parcheggio di Docciola. Un grande evento che ancora rivive nelle memorie delle tante persone che erano presenti.
Una stagione d’oro quella per gli eventi live a Volterra, visto che soltanto qualche mese dopo, nel 1998, il Colle etrusco ospitò un altro mito della storia della musica italiana: Fabrizio De André.
S.E.