GABRIELE NUTI
Cronaca

Aggressioni all’ospedale, l’ipotesi: un box per proteggere gli infermieri del triage

Questa la strada che starebbe per intraprendere la direzione dell’Asl dopo le minacce e le botte a una operatrice

Aggressioni in ospedale, l’Asl corre ai ripari (foto d’archivio)

Aggressioni in ospedale, l’Asl corre ai ripari (foto d’archivio)

Pontedera, 5 maggio 2024 – L’Asl correrà ai ripari per cercare di evitare le aggressioni al personale del pronto soccorso. Dopo i due episodi dei giorni scorsi, uno più grave dell’altro, la direzione aziendale e ospedaliera hanno deciso di prendere provvedimenti. Al vaglio ci sono varie ipotesi, ma l’idea principale sembra essere quella di riparare la postazione del triage con un box chiuso ed evitare in questo modo che il personale infermieristico possa essere colpito da persone in escandescenza o in preda a momenti di agitazione e alterazione.

La decisione definitiva, comunque, dovrebbe essere presa domani, lunedì, nel corso di una riunione che è stata convocata con urgenza dopo i due fatti accaduti nelle notti del primo e del 2 maggio quando due persone si sono rese responsabili di aggressioni, la prima volta verbali, la seconda anche fisiche, nei confronti di infermiere del pronto soccorso del Lotti. La notte del primo maggio sono intervenuti i carabinieri per bloccare un venticinquenne extracomunitario, già noto alle forze dell’ordine per altri episodi violenti in città.

Il 25enne voleva passare avanti alle altre persone in attesa e per questo motivo ha minacciato e aggredito verbalmente il personale. I carabinieri, dopo averlo bloccato e portato in caserma, l’hanno denunciato per interruzione di pubblico servizio. La notte successiva un paziente ha aggredito alle spalle una infermiera prendendola a pugni. La stessa sorte è toccata a un collega della donna che è accorso in aiuto. Al momento non ci sarebbero indagini in corso sul secondo episodio. Le forze dell’ordine non sono state chiamate e ora sta ai due infermieri decidere se sporgere denuncia.

«Il paziente ha colpito più volte l’infermiera – le parole di Daniele Carbocci del sindacato Nursind – E questo è stato possibile per la situazione logistica del punto triage che non protegge il personale dai pazienti che sono stati già fatti entrare oltre la sala di attesa, lasciando l’infermiere triagista con le spalle scoperte. Un problema su quale abbiamo preso più volte posizione come sindacato. E’ necessario che venga istallata un’adeguata protezione del personale". Le ultime notizie dall’Asl sembra vadano in questa direzione.