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Un nuovo bosco, meraviglia bio: alberi per cattuare la CO2 e api per l'impollinazione

Taglio del nastro per un grande polmone verde non lontano dalla Fipili. Tante interessanti soluzioni legate alla sostenibilità

Un nuovo bosco, meraviglia bio: alberi per cattuare la CO2 e api per l'impollinazione

Montopoli Valdarno, 29 aprile 2022 - Inaugurato il primo bosco biosostenibile e partecipato d’Italia. Il taglio del nastro da parte della presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze, Daniela Mori, è avvenuto alla presenza del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, di Stefano Mancuso, Università di Firenze e Pnat, di Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana.

Da area occupata da un allevamento industriale a polmone verde al confine con la superstrada Firenze-Pisa-Livorno. Così si presenta oggi il primo bosco biosostenibile e partecipato d’Italia, reso possibile da un investimento totale di circa 2,2 milioni di euro, grazie al contributo di Unicoop Firenze e dei soci che hanno partecipato al progetto “Abbraccia un albero”.

Realizzato in collaborazione con Stefano Mancuso e Pnat, con la consulenza di Legambiente per la parte concernente la bonifica, il nuovo bosco – 3000 nuovi alberi su una superficie di 6 ettari - apporta importanti benefici per la qualità dell’aria, che aumenteranno esponenzialmente con il passare degli anni: se “il lavoro di polmone verde” è già iniziato, il progetto di Pnat prefigura che a 10 anni il bosco potrà assorbire 170 tonnellate di CO2 e una mole consistente di altri inquinanti (polveri fini, ossido di azoto, ecc), a 20 anni il “risparmio” di CO2 sarà di 600 tonnellate e a 30 anni di 1400 tonnellate.

“Il lavoro” del bosco sarà costantemente misurato e una prima linea diretta con gli alberi è stata aperta al Coop.fi di Ponte a Greve, dove un monitor aggiorna in tempo reale sui benefici per l'aria del bosco di Montopoli.

Partecipato perché?

La raccolta fondi popolare per “Abbraccia un albero” ha registrato donazioni di 5000 cittadini e numerosi eventi organizzati dalle sezioni soci sul territorio, da settembre a novembre: complessivamente sono stati raccolti 225mila euro.

La bonifica

L’area industriale di Montopoli è stata oggetto di un’imponente opera di bonifica con la demolizione e la rimozione delle strutture che la occupavano per oltre 17mila tonnellate di materiali residui: 5.200 tonnellate di detriti da costruzione presenti nelle vasche; 8.215 tonnellate di cemento e/o calcestruzzo derivante dalla demolizione delle strutture; 3.700 tonnellate di asfalto derivante dalla demolizione della pavimentazione; 15 tonnellate di altri rifiuti eterogenei sciolti fra cui anche frammenti in cemento-amianto. L’analisi dei risultati della bonifica è stata svolta da Legambiente. I detriti (cemento, calcestruzzo e asfalto) sono stati indirizzati verso percorsi di riciclo o riutilizzati in sito, quando possibile.

Le piante

Lungo il camminamento principale che attraversa l’area sono stati messi a dimora 475 alberi, di specie facilmente inseribili all’interno del contesto climatico proprio dell’area: pioppo nero e bianco, salice, acero, frassino, farnia, albero di giuda, tiglio, liriodendro, noce, carpino. Inoltre, sono state messe a dimora circa 2500 altre piante, fra le quali orniello, ontano nero, salicone, ciliegio, corniolo, roverella, nocciolo, alloro. Nello specifico, le piante sono del tipo forestale, fornite in fitocella di 2- 3 anni, che hanno, quindi, grandi capacità di attecchimento al trapianto. Le vecchie vasche di raccolta ospitano oggi piante acquatiche. L’anfiteatro naturale, delimitato dalla vegetazione arborea, sarà utilizzato come zona di incontro e per l’organizzazione di eventi.

Prossimi passi

Il progetto prevede anche la realizzazione di un’aula didattica-centro conferenze di 200 metri quadri in vetro e legno con impianto fotovoltaico e geotermico. Dal prossimo ottobre l'area potrà essere visitata dai cittadini.

Proposte per le scuole

Il bosco di Montopoli in Valdarno è entrato nel catalogo delle proposte educative di Unicoop per le scuole toscane: lo visiteranno, con la guida di PNAT, 100 classi per un totale di 2.500 studenti delle scuole secondarie di primo grado.

Le api solitarie

Sono stati installati anche nidi-casette per permettere l’alloggiamento di api selvatiche. Le osmie sono una varietà italiana di ape selvatica, che non produce miele e non è aggressiva, ma svolge l’opera fondamentale dell’impollinazione con un’efficacia di oltre il 90% di fecondazione dei fiori visitati, un indice più alto rispetto all’ape mellifera. Le casette, posizionate a una distanza di circa 80-100 metri, sono azzurro scuro, colore che attira le osmie. All’interno del contenitore, si trovano delle piccole canne, assai gradite a questi insetti, che in natura le prediligono per il proprio nido. Il progetto rientra nella campagna Coop “Ogni Ape Conta”, per la salvaguardia della biodiversità.