
di Gabriele Nuti
Lucas, Fadil e Ledio. Sono loro i piccoli archeologi della prima C della scuola Secondaria Banti di Santa Croce. In un freddo e soleggiato pomeriggio di gennaio, dopo essere stati in biblioteca a studiare, sono andati a fare una piccola escursione lungo l’Arno. E proprio sotto il ponte che separa Santa Croce da San Donato hanno ritrovato una mandibola di Uro, risalente a circa 20mila anni fa. L’Uro "Bos Primigenius" era un bovino, poi estintosi intorno al 1600. I tre ragazzini hanno portato la mandibola a casa di Lucas per farla vedere al suo amico archeologo Riccardo Chessa.
"Da una prima occhiata, quando ancora il reperto era nel sacchetto – ha raccontato Chessa collegato in videoconferenza con la biblioteca di Santa Croce dove ieri mattina è avvenuta la presentazione – anche a me è sembrato un qualcosa di recente. Poi ho guardato meglio e mi sono dovuto ricredere. Dagli studi e dagli accertamenti effettuati con la Soprintendenza è emerso che si tratterebbe di una mandibola di Uro ’Bos Primigenius’, un antenato dei moderni buoi". Molto probabilmente il reperto è finito a ridosso del greto dell’Arno scaricato durante le operazioni di riempimento con terra di riporto di quel tratto sotto il ponte.
La mandibola ora è custodita nei magazzini della Soprintendenza di Pisa per il restauro. Lucas, Fadil e Ledio hanno raccontato come l’hanno ritrovata e l’emozione di essere protagonisti di questa originalissima scoperta archeologica. Ieri mattina il "giornale" che la classe prima C della Banti ha realizzato per raccontare questa bellissima storia, su suggerimento del dirigente scolastico Alessandro Imperatrice e degli insegnanti Claudia Trevissoi (Arte), Martina Pizzi (Lettere) e Antonio Gambatesa (Lettere) che è anche l’"archeologo della scuola" è stato presentato da tutta la classe nella saletta Vallini della biblioteca Puccini. Presenti la sindaca Giulia Deidda e l’assessora alla scuola Elisa Bertelli. I ragazzi, suddivisi in gruppi, hanno redatto articoli, scelto le foto e impaginato il loro "Giornale della Mandibola" che ora si trova in biblioteca dove può essere consultato da chiunque. In attesa di sapere se il reperto potrà essere esposto – magari a Santa Croce – i tre piccoli archeologi e tutta la classe hanno ricevuto i complimenti della sindaca e dell’assessora per "la bella testimonianza di voglia di scoprire e conoscere".