
ambulanza misericordia
Val di Cecina, 16 febbraio 2023 – Il nostro viaggio all’interno delle associazioni di volontariato alle prese con la fatica del ricambio generazionale, le complicazioni normative e il rincaro dei prezzi, prosegue oggi con le Misericordie di Castelnuovo Valdicecina e Pomarance. Realtà che per riuscire a garantire servizi e a coprire l’emergenza hanno dovuto ricorrere alle assunzioni, aggravando così i bilanci di un costo ancora più alto per il personale. "Quando nel 2024 entrerà in vigore la legge regionale 83 del 2019 – spiega il governatore di Castelnuovo Massimo Ciampi – gli autisti che guidano i mezzi dell’emergenza non potranno avere più di 70 anni. Questo ci implica dei cambiamenti radicali, soprattutto qui dove la popolazione è anziana. Per questo motivo a settembre abbiamo assunto un autista e stiamo chiedendo aiuto al Comune per provvedere a una seconda assunzione. Così viene meno lo spirito del volontariato? Certo, ma è l’unico modo per andare avanti e mantenere un presidio a Castelnuovo. Non possiamo permetterci di fermarci neanche per mezza giornata, i cittadini sarebbero i primi a pagarne le conseguenze".
Poi c’è il tema dei mezzi di soccorso che dopo 10 anni o 250 mila chilometri devono andare in pensione, nonostante i frequenti controlli a cui sono sottoposti. E la rivoluzione che negli ultimi anni ha profondamente cambiato il mondo del lavoro con l’innalzamento dell’età pensionabile e la precarietà che non permette un equilibrio tra impiego e vita privata. Fattori che hanno provocato un’emorragia di volontari e l’allontanamento dei giovani, mettendo così a rischio la possibilità di un ricambio generazionale.
Una situazione denunciata anche dal governatore della Misericordia di Pomarance, Giorgio Fillini. " Non ci sono solo le emergenze – racconta Fillini – ci sono anche altri tipi di servizi e con la carenza di personale anche una semplice dimissione di un paziente diventa complessa da seguire. Anche noi abbiamo dovuto assumere e lo faremo ancora. Non ci sono alternative, il rischio è quello di non riuscire a soccorrere più nessuno. Tutti i limiti inseriti provocano uno svilimento del volontariato. Il chilometraggio delle ambulanze per noi è un grosso tema visto che i chilometri per raggiungere gli ospedali più vicini sono molti. Per fortuna qui, in Val di Cecina, possiamo contare su una grande collaborazione con la Pubblica Assistenza".
S.E.