La copertura degli scavi di San Genesio comincia a prendere forma. I lavori sono in corso. Lo rende noto l’assore ai lavori pubblici Marzia Fattori, Nascerà così anche un museo a cielo aperto. Perfettamente fruibile da appassionati dell’archeologia e turisti in vista alla storia di San Miniato. Con 200 mila euro di lavori entro l’estate sarà realizzata la copertura dello scavo di San Genesio a Vico Wallari. Il Il borgo – emerso durante oltre dieci anni di campagne di scavo - lo risociramo, è stato ritenuto l’insediamento dal quale si è originata a partire dal tredicesimo secolo la città di San Miniato. Un luogo che per i numerosi e importanti parlamenti, consigli, diete, assemblee e congressi che le cronache narrano vi si siano tenuti, è stata definita “la Roncaglia di Toscana” ovvero, come la vicina e erede San Miniato, capitale mancata di Toscana. I lavori sono frutto di un finanziamento della Regione Toscana con fondi europei. Negli ultimi anni il Covid ha impedito il tradizionale appuntamento estivo. Quest’ano, anche con la fine dello stato d’emergenz e se la situazione sanitaria lo consentirà gli archeologici torneranno ad indagare quel luogo che continua a svelare capitoli sconosciuti e preziosi della storia del territorio. In una delle ultime campagne di scavo sono stati ritrovati, nell’area del l’antico cimitero, i resti di una giovane donna che aveva per corredo un denaro d’argento di Carlo Magno.
L’area è già dotata di una struttua musele al chiuso – ora utilizzata come aula, a causa della pandemia – che e espone i reperti archeologici e i dati scientifici, frutto delle ricerche multidisciplinari, condotte a partire dal 2001, e conserva inoltre il materiale trasferito dall’ex museo archeologico di San Miniato e pertinente la necropoli etrusca di Fonte Vivo, con oggetti databili dal IV al I sec. a.C.
C. B.