"Allattamento in ospedale? Sono tanti i benefici"

Dopo il caso di Roma, il dottor Gagliardi (Asl) spiega: "Pratica consolidata e sicura con le dovute attenzioni"

In merito alla discussione in corso a livello nazionale sul rooming in, dopo la tragedia del neonato morto in un ospedale romano mentre la mamma lo stava allattando al seno, il direttore del dipartimento materno infantile dell’Asl Luigi Gagliardi evidenzia che si tratta di una pratica ormai consolidata e sicura, con le dovute attenzioni. "Il rooming in - spiega il dottor Gagliardi - è la possibilità per la mamma di tenere nella propria camera il bambino, dopo il parto, senza limiti di orario. Il nome inglese potrebbe far pensare a una pratica moderna, ma in realtà viene attuata praticamente da sempre ed è stata riscoperta e valorizzata soprattutto negli ultimi decenni". "E’ alla base dell’attuale modello organizzativo della maternità – continua il dottor Gagliardi –, che prevede la gestione congiunta di madre e bambino. I numerosi benefici del rooming in sono confermati da vari studi e sono sostenuti dalle principali società scientifiche italiane d’area perinatale. Tra i vantaggi segnalo in particolare che il contatto prolungato subito dopo la nascita favorisce la creazione e il rafforzamento di un legame speciale, profondo e unico, tra mamma e neonato".

"Questa pratica – aggiunge –, ormai consolidata nei nostri reparti ospedalieri, si lega anche al corretto avvio dell’allattamento al seno, oltre che alla cura e alla gestione del neonato. Inoltre, rappresenta un fattore di ulteriore sicurezza del neonato che è più protetto da contatti esterni in questa fase iniziale della vita". Per quanto riguarda la condizione del co-sleeping (mamma e bambino che dormono nello stesso letto), come dicono le società scientifiche che sono intervenute sulla questione, la condivisione del letto fra madre vigile ed un neonato sano, messo in una posizione di sicurezza, è un fatto naturale, pratico.

"E’ del tutto naturale che una mamma, dopo il parto, possa esausta, e possa aver bisogno di aiuto e di sostegno – riprende Gagliardi - Il rooming in deve essere vissuto in ogni caso come una scelta libera della mamma e mai come un’imposizione della struttura sanitaria. Non vorrei banalizzare ma è una situazione simile a quando siamo alla guida della nostra auto: se ci accorgiamo che non siamo completamente lucidi, prima di addormentarci, possiamo fermarci o far guidare qualcuno che è al nostro fianco".

I.P.