Ai pazienti ci pensa un robot. Svelato l’esoscheletro motorizzato

L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e il Centro di riabilitazione motoria Inail di Volterra hanno realizzato Float .

Ai pazienti ci pensa un robot. Svelato l’esoscheletro motorizzato

Ai pazienti ci pensa un robot. Svelato l’esoscheletro motorizzato

VOLTERRA

Un robot per la riabilitazione. In collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), il centro di riabilitazione motoria Inail di Volterra ha realizzato Float, un esoscheletro motorizzato per arti superiori, realizzato per essere utilizzato in ambito clinico e pensato per favorire il recupero motorio e funzionale del complesso delle articolazioni della spalla nella fase post-chirurgica o a seguito di lesioni post-traumatiche, come frattura dell’omero o lesione della cuffia del rotatore, dovute a incidenti. Il dispositivo è stato presentato a Bologna, nell’ambito di Exposanità 2024. "Si tratta di un esoscheletro con delle caratteristiche pensate per rispondere ai bisogni riabilitativi in particolare dei pazienti con problematiche di tipo ortopedico – ha spiegato Elisa Taglione, fisiatra e direttrice sanitaria del centro di riabilitazione motoria Inail di Volterra –. La riabilitazione robotica nasce prevalentemente in ambiente neurologico e quindi la maggior parte dei dispositivi attualmente a disposizione risponde a esigenze di tipo neuroriabilitativo, ovvero sono dispositivi focalizzati molto su un elevato numero di ripetizioni per intensificare il trattamento e migliorare la neuroplasticità dei pazienti. Nel nostro caso abbiamo sviluppato un esoscheletro con caratteristiche particolari". La particolarità sta dalla posizione in cui si utilizza.

"Non si usa in posizione seduta – spiega – ma eretta, è un esoscheletro denominato Float perché è fluttuante, nel senso che è sospeso, quindi il paziente non ne avverte il peso e lo può utilizzare muovendosi nello spazio". Dal primo test è nato Float-Evo, l’evoluzione del prototipo. "Lo andremo a breve a sperimentare – conclude – è in corso l’iter di autorizzazione del trial clinico che partirà a Volterra. Verrà testato su dieci pazienti, si tratta sempre di studi pilota perché sono prototipi ancora non marcati CE e quindi che in prima battuta devono essere testati relativamente alla loro sicurezza, usabilità, destinazione d’uso e per ricevere anche un feedback da parte dei pazienti".