Aggressioni in ospedale: "I tecnici stanno valutando altre misure di controllo"

Dopo gli ultimi episodi l’Asl annuncia un incontro con gli addetti alla sicurezza "E col personale per condividere quanto accaduto e raccogliere suggerimenti".

Aggressioni in ospedale: "I tecnici stanno valutando altre misure di controllo"

Aggressioni in ospedale: "I tecnici stanno valutando altre misure di controllo"

PONTEDERA

"I tecnici e gli addetti alla sicurezza stanno valutando se sono necessarie ulteriori misure restrittive e, nei prossimi giorni, terranno un incontro con il personale per condividere quanto accaduto e raccogliere suggerimenti". E’ il punto essenziale di una nota diramata ieri dall’Asl Toscana Nord Ovest dopo i due episodi di aggressione – una verbale, l’altra anche fisica – al personale del pronto soccorso dell’ospedale Lotti. Episodi accaduti la notte tra il 30 aprile e il primo maggio e ventiquattr’ore dopo, nella notte tra il primo e il due di questo mese. Due aggressioni nel giro di poche ore hanno alzato l’allarme con i sindacalisti del Nursind che sono tornati a chiedere maggiori protezioni per infermieri e medici.

"Purtroppo le aggressioni a sanitari sono sempre più frequenti – si legge nella nota della Asl Toscana Nord Ovest – Spesso, come nel caso di Pontedera, si tratta di eventi che non hanno risvolti gravi ma rimane il fatto che tali comportamenti sono un campanello d’allarme che deve farci riflettere su come il rapporto del personale sanitario con il paziente sia sempre di più messo in discussione. Per questo la nostra azienda, coadiuvata dal servizio di prevenzione e protezione dai rischi, diretto da Massimo Ughi, ha da tempo potenziato il servizio di vigilanza nei punti più a rischio. Vale a dire pronto soccorso, salute mentale, Serd e altri. Ha rafforzato la formazione del personale incentrandola sulla gestione di potenziali situazioni di conflitto ed ha messo in atto varie campagne di comunicazione dove è al centro il rispetto nei confronti dei sanitari".

L’altro giorno, dopo la seconda aggressione – quando un’infermiera è stata presa a schiaffi da un paziente del pronto soccorso e la stessa sorte è toccata al suo collega corso a difenderla – l’Asl aveva fatto sapere che sarebbe stata protetta la postazione del triage con un box chiuso per evitare contatti fisici con il personale. Ipotesi che sembra rinviata a dopo un incontro che l’azienda avrà con il personale del pronto soccorso del Lotti e delle altre strutture più a rischio.

"Sempre nell’ottica della tutela dei lavoratori, sono stati aumentati i pulsanti antiaggressione e, per quanto riguarda la video sorveglianza, le procedure autorizzative previste dal rispetto dello statuto dei lavoratori e dalla normativa sulla privacy sono più complesse e richiedono tempi più lunghi – conclude l’Asl Toscana Nord Ovest – E’ stato, comunque, approvata una specifica procedura aziendale e ha fatto il punto sull’ubicazione delle videocamere e sul loro stato di funzionamento. Nello specifico caso dell’aggressione al pronto soccorso di Pontedera, la presenza della guardia giurata, che è prontamente intervenuta, ha evitato che la situazione degenerasse".

gabriele nuti