Addio a Peter Brook: il mondo del teatro piange uno dei suoi maestri

Il ricordo del fondatore del Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera: "Un grande legame con la città"

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Se la fine di un’opera non arriva con la chiusura del sipario, la vita di un’artista non si conclude con la sua morte. In queste ore il mondo del teatro piange la scomparsa di uno dei suoi maestri: Peter Brook (foto archivio Csrt). Un nome associato alla ricerca, che se ne è andato domenica all’età di 97 anni, capace di trasformare il teatro a partire dai suoi elementi essenziali. A Pontedera il suo ricordo è associato al forte legame che ha avuto con Roberto Bacci e Jerzy Grotowski. "Esistono due aspetti del legame tra Peter Brook e Pontedera – commenta il regista e fondatore del Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera – uno riguarda la mia sfera privata, personale, la mia formazione. L’altro quella artistica".

Le sue visite hanno riguardato gli spettacoli in cartellone a Pontedera o al Festival Fabbrica Europa di Firenze e le conferenze tenute insieme a Bacci e a Grotowski tra Firenze e Parigi. "Brook era molto legato al lavoro di Grotowski – continua – e il rapporto che ha avuto con Pontedera è stato molto importante sia per me che per il Centro. Un grande maestro di teatro ma anche una persona estremamente sensibile ai problemi che riguardano la vita, l’esistenza. Qui a Pontedera si è svolto un incontro che più che artistico definirei spirituale. Per me è stata una grandissima fortuna incontrarli e per Pontedera una grande occasione". Il racconto di Roberto Bacci è di una Pontedera che dagli ’70 ai ‘90 è stata punto di riferimento per un certo movimento teatrale che nei nomi di Grotowski e Brook vede due dei più grandi esponenti mondiali. "Il suo lavoro sulla semplicità – conclude – è stato per me una fonte d’ispirazione. Un maestro per quelle che sono le domande alle base di uno spettacolo, le stesse domande che riguardano il senso dell’esistenza che continuo a pormi oggi e che mi porrò finché continuerò a fare teatro".

Sarah Esposito