
di Gabriele Nuti
Se non ci fosse stato il Covid... nelle parrocchie ci sarebbe stata in questo periodo la tradizionale benedizione delle case e delle famiglie in preparazione alla Pasqua. Che, a parte essere un segno sacramentale, è soprattutto l’occasione per i parroci, i viceparroci e, in alcuni casi, i diaconi, di incontrare la gente. "Nelle case non possiamo andare – dice don Mario Brotini, parroco di San Donato di San Miniato – perché con il nostro passare da una casa all’altra potremmo diventare veicolo del virus. La benedizione è sospesa per la salvaguardia della salute altrui e nostra. Vediamo cosa potremo fare dopo Pasqua, nei mesi più caldi. Al momento non ho ancora pensato se distribuire bottigliette di acqua benedetta il giorno di Pasqua. Cercheremo comunque di rendere la liturgia più bella e, se possibile, anche folcloristica".
Don Giovanni Fiaschi, parroco di Ponte a Egola, sia nei trent’anni trascorsi a Orentano che nei sedici nell’attuale parrocchia, ha sempre benedetto l’acqua nelle bottigliette. "E’ anche buona da bere – dice – è un gesto che è sempre stato molto apprezzato dalle mamme e dalle nonne soprattutto per i figli e i nipoti. Ne prepareremo 3-400". Anche don Ernesto Testi, arciprete di Castelfranco, sta pensando alla distribuzione delle bottigliette di acqua santa. Mentre don Donato Agostinelli, proposto di Santa Croce, oltre alla distribuzione delle bottigliette, sta pensando come organizzare la benedizione dopo Pasqua. "Stiamo studiando delle forme alternative – dice don Agostinelli – fuori dai condomini, in piazza a piccoli gruppi, ma anche in auto magari con un calendario con i passaggi dalle varie strade. La benedizione delle case è per andare a incontrare le persone, vederle, parlarci. Questo viene a mancare, cerchiamo di avvicinarsi per quanto possibile e quando sarà più possibile".
A Montopoli, Marti e Capanne, don Udoji Onyekweli, sta pensando di ancitipare i tempi. "Ho tre parrocchie e vorrei provare a trovare forme che possano consentirmi di andare incontro alla gente – dice – magari percorrendo a piedi le vie dei tre paese e fermandomi in alcuni punti prestabiliti. Sto pensando ad altre forme per incontrare le persone rispettando le regole del Covid".