REDAZIONE PONTEDERA

"A mia figlia l’Asl nega sedute di fisioterapia"

Dal 2017 fino allo scorso anno le veniva autorizzato il ricovero in un centro specializzato. Da quest’anno non più

L’appello di una mamma per la figlia da anni costretta su una sedia a rotelle a causa di un ictus. L’appello di una mamma che non sa come fare perché la sua saluta non le consente di stare dietro alla figlia che, invece, avrebbe bisogno di fare terapia per cercare di non vedere aggravata la sua salute.

"Dal 2017 – racconta Patrizia Rossi – mia figlia Sonia ha sempre ottenuto la prescrizione dell’Asl Toscana centro per andare a fare la riabilitazione a Parma, al centro Cardinal Ferrari. E’ andata quattro volte, ad eccezione del 2020 quando ci sono state le restrizioni per il Covid. Quest’anno la responsabile della fisiatria dell’Asl non vuol concedere l’autorizzazione al ciclo di fisioterapia al centro specializzato di Parma. Eppure, anche all’ultima visita che ha sostenuto all’Inps alla presenza dell’avvocato di sostegno, a mia figlia è stata riconosciuta l’invalidità al cento per cento con l’aggravante e i medici hanno detto espressamente che Sonia ha diritto a tutte le terapie e le cure che ci sono. Al centro specializzato di Gavinana non la mandano più a Parma non vogliono mandarla, le viene fatta terapia solo due mezz’ore alla settimana al centro Le Vele a Fucecchio e basta".

"A me questa decisione non va bene – protesta ancora Patrizia Rossi – Faccio un appello all’Asl affinché la riveda e conceda a mia figlia, Sonia Budroni, il periodo di terapia al centro Cardinal Ferrari di Parma dove le fanno varie sedute per tre ore la mattina e tre ore il pomeriggio, il botulino, le analisi e tutto quanto serve per cercare di farla stare meglio. Altrimenti, facciano le stesse cose qui".

"Tra l’altro, in questo periodo di Natale – conclude la Rossi – non è neppure facile, se non impossibile, trovare le badanti e io con le mie condizioni di salute, non posso garantire a mia figlia l’assistenza di cui ha bisogno".