
di Gabriele Nuti
Da vent’anni l’amore tra Giulia e Cristiano corre di pari passo con la passione viscerale di entrambi per il circo. All’inizio, quando erano due adolescenti di 17 e 18 anni studenti delle scuole superiori a Pisa e catechisti nella parrocchia di San Francesco, è stato Cristiano a coinvolgere Giulia nell’arte circense. Sposi da quattordici anni, e genitori di tre splendide bambine, sono i fondatori del "circo stabile" che da luglio ha trovato posto in un terreno di proprietà della parrocchia di Gello, nel Comune di Pontedera, dopo le vicissitudini nella vicina Cascina per il rinnovo della convenzione al Politeama.
"A Pontedera siamo stati accolti benissimo e di questo dobbiamo ringraziare il Comune e don Armando Zappolini, parroco di Gello, che ci ha concesso il terreno – inizia Giulia Costa – e ora ripartiamo". Il tendone colorato è la casa della scuola di circo e delle "attività circensi per equità e inclusione sociale". "A noi - dice ancora Giulia che è presidente dell’associazione Museo del circo e della cooperativa Chez nous... le cirque! – piace coinvolgere tutti. Includere e non dividere in gruppi i bambini e le bambine. Il circo è per sua natura coinvolgente e accogliente perché ognuno trova il suo spazio senza sentirsi escluso o isolato. Nel circo si mescolano senza problemi nazionalità, religioni e varie discipline. Lavoriamo molto anche con i ragazzi autistici, ma facciamo anche spettacoli ed eventi e progetti con le scuole". Giulia si occupa più della parte amministrativa e organizzativa. Suo marito, Cristiano Masi, ora è in aspettativa perché è vicesindaco a Cascina anche se continua a collaborare come volontario soprattutto in ospedale.
Sì, in ospedale. Perché la straordinaria esperienza fondata da questa coppia di giovani sposi ha anche un bel gruppo di "clown dottori" che va a incontrare i bambini nelle pediatrie degli ospedali di Pisa, Pontedera, Lucca e Massa. Un servizio riconosciuto dall’Asl Toscana nord ovest e ormai ampiamente apprezzato. "Ai bambini brillano gli occhi quando entriamo nelle loro stanze – dicono alcuni dei ’clown dottori’ – Ma è con tutto il personale dei reparti che si è creato un clima molto bello e, forse, in questo ultimo anno e mezzo di pandemia la nostra presenza è servita più a medici, infermieri e operatori socio sanitari per scaricare lo stress che ai piccoli pazienti". Nove le persone, tra soci lavoratori e volontari, che collaborano con Giulia e Cristiano.
E l’ultima novità si chiama "Educirco", progetto finanziato dalla presidenza del Consiglio dei ministri per aiutare i bambini e i ragazzi a uscire e incontrarsi dopo i difficili mesi della pandemia. "Lo stiamo attivando e sarà gratuito grazie a questo finanziamento che siamo riusciti ad ottenere partecipando a un bando della Presidenza del consiglio dei ministri – conclude Giulia Costa – Abbiamo anche altre idee e progetti anche per le famiglie che hanno meno possibilità di far praticare sport o altre attività ai figli".