
Firenze, 2 giugno 2023 – Vincenzo Ceccarelli, il Pd toscano porta a casa solo Pescia in questa tornata amministrativa. Un po’ poco, non potete certo accontentarvi.
"Certo che no, anche se era un risultato su cui pochi avrebbero scommesso, possibile solo con un un grande lavoro sul territorio - sottolinea il capogruppo del Pd in consiglio regionale -. Ciò detto, mi sembra assurdo continuare a dire che ha perso solo il Pd. E’ su questo che dobbiamo lavorare se vogliamo davvero smettere di perdere. Fino a che nel centro-sinistra si continuerà a frammentarsi e a godere delle sconfitte di quelli che dovrebbero essere i naturali alleati, la destra continuerà a vincere anche laddove non avrebbe mai la maggioranza".
Il Pd dovrebbe ripartire da questioni fondamentali: lavoro, welfare, scuola, sanità.
"Noi su queste priorità stiamo lavorando seriamente da un bel po’ e con il massimo dell’impegno. Tutto si può fare meglio, ma su questi temi sarà importante vedere quali scelte farà il Governo e se guardiamo ai primi atti già troviamo tagli alla sanità, all’autonomia scolastica e ai sostegni per le fasce più deboli, che a breve apriranno una vera e propria questione sociale. Però non dimenticherei il tema della pace e la richiesta di una forte azione diplomatica soprattutto dell’Ue, da affiancare agli aiuti all’Ucraina, per far fare cessare la guerra".
Prima di pensare al campo largo delle alleanze sarebbe meglio pensare ai voti persi. Non crede?
"Abbiamo un elettorato da rimotivare. I sindaci di destra vincono con il 25-30% del voti, rispetto a quelli che sarebbero gli aventi diritto. Dobbiamo occuparci dei problemi della gente, delle persone più in difficoltà. Le alleanze si faranno sui programmi, mettendo in comune quello che ci unisce e rinunciando a quello che ci divide".
Il segretario Fossi disse, dopo le primarie, che sono necessarie scelte coraggiose anche in Toscana a partire da un contributo maggiore di chi ha di più per i servizi essenziali, come la sanità pubblica. D’accordo?
"Certo. Lo dice la Costituzione e lo dice il buon senso. Soprattutto se si tratta di sostenere lo sforzo per riaffermare il modello della sanità pubblica, per la quale insieme al collega Sostegni abbiamo promosso un atto di indirizzo con cui si chiede di aprire una vertenza a livello nazionale".
Fossi annuncia segreteria ampia e rappresentativa di tutti.
"Il dibattito è aperto da un bel po’. Fossi fa bene a coinvolgere tutti, ma se non vogliamo disperdere la forza propulsiva delle primarie è necessario che la segretaria non si faccia risucchiare nel pantano delle correnti, faccia una proposta di riforma del partito a tutti i livelli ed apra una fase congressuale, anche territoriale, volta a coinvolgere le forze che si sono attivate con le primarie, a rinnovare i gruppi dirigenti restituendo potere e ruolo agli iscritti".
Se le dico Firenze, Prato e Livorno che dice?
"Sarei folle se le dicessi che sono sicuro di vincere, ma le assicuro che sono fiducioso, soprattutto guardando alla qualità delle amministrazioni. Siamo consapevoli che l’anno prossimo saremo chiamati di nuovo a sottoporci al giudizio degli elettori, anche laddove fino ad oggi il buon governo del centro-sinistra ha sempre pagato. Non ci sono più rendite di posizione per nessuno. Serviranno candidature forti e autorevoli, non calate dall’alto, capaci di unire il centro-sinistra e le componenti civiche".
Primarie come?
"Dobbiamo una volta per tutte capire che le primarie servono a scegliere il candidato migliore nell’interesse di tutti, ma devono essere precedute dalla costruzione di basi programmatiche condivise. La politica deve fare il suo mestiere. Dalle primarie deve uscire un vincitore, ma nessuno sconfitto, perché la selezione rende tutti più forti".
Regionali ‘25. L’avversario sarà Tomasi. Preoccupato?
"Non mi risulta che ci siano già candidati per le elezioni regionali. Mancano ancora 29 mesi, noi dobbiamo fare bene il nostro percorso. E l’unica preoccupazione vera che ho in questo momento è quella di dare ai cittadini toscani le risposte necessarie che si attendono".