Pd, è il tempo dell’umiltà. Parrini: "Le autocandidature sono davvero imbarazzanti"

All’indomani dei risultati del voto, l'analisi di Dario Parrini, rieletto a Palazzo Madama

Il senatore del Pd, Dario Parrini (Germogli)

Il senatore del Pd, Dario Parrini (Germogli)

Empoli (Firenze), 1 ottobre 2022 - «Al Partito Democratico occorre una rigenerazione, dobbiamo ripensare a tutto ciò che abbiamo fatto, senza farci sconti e senza furbizie, perché si vince e si perde insieme" ha sottolineato all’indomani dei risultati del voto Dario Parrini, rieletto a Palazzo Madama, forte del suo radicamento nell’Empolese Valdelsa, esponente di Base riformista. "Dobbiamo analizzare gli errori fatti e anzitutto come ci rapportiamo ai bisogni, alle paure e alle speranze dei cittadini, metterci in discussione su tutto".

Senatore Parrini, parliamo di crisi e sconfitta. Non può essere solo Letta a dire queste parole. Avete perso tutti dentro il Pd o qualcuno di meno?

"Si perde e si vince insieme. E si analizzano insieme gli errori compiuti. Errori di linea, di candidature, di alleanze".

La Toscana in prima fila per il nuovo Pd. Chiti su La Nazione ha lanciato la Costituente programmatica, Ceccarelli lo segue. Lei che ne pensa?

"Coinvolgiamo nel congresso tutta l’Italia progressista che oggi non è dentro i nostri confini e che ha voglia di dare una mano. Ma entro febbraio il Pd deve mettere in campo un progetto politico forte e condiviso e un nuovo segretario. Anche il fattore tempo è essenziale".

Nardella dice no a X factor a caccia del nome giusto per la segreteria. Ma il fronte dei sindaci scalpita per avere un posto al sole.

"Ci sono solo posti all’ombra, per tutti. È il tempo dell’umiltà. Le autocandidature di questi giorni mi sono sembrate fuori tempo e imbarazzanti, visto che dobbiamo ancora aprire il percorso congressuale. Tuttavia, bando alle ipocrisie: la scelta di un leader trascinatore e mobilitante è fondamentale tanto quanto la definizione di un’identità netta".

Forse è il momento di riflettere anche sui valori che il Pd deve esprimere prima delle alleanze....

"Sia chiaro chi siamo e per cosa ci battiamo, su sanità, ambiente, diritti, lavoro, impresa. Sia chiara la nostra proposta di società. Accendiamo attorno ad essa entusiasmo e passione, diamole un’anima. Poi si discuterà di alleanze. Io sono per le più ampie possibili. Per un nuovo Pd in un nuovo centrosinistra".

In fabbrica hanno più speranza in Giorgia Meloni che in voi. Non parlate più lo stesso linguaggio degli operai?

"Servono nuovi atteggiamenti, un nuovo linguaggio. Anni di governi a maggioranza anomala, con noi sempre dentro, non hanno aiutato".

Il Pd deve comunque fare bene e anche in fretta perché si va a votare nel ‘23 a Siena, Massa e Pisa .

"Nelle città al voto dobbiamo schierare entro l’anno buoni candidati, buoni programmi, alleanze estese. Io sono ottimista. La riscossa è possibile. Ma solo se saremo franchi. Veniamo da una sconfitta pesante. Nei capoluoghi toscani il Pd, sul 2018, arretra di oltre 6 punti a Firenze, di circa 5 a Arezzo e a Prato. Siamo sotto il centrodestra in comuni chiave della Piana fiorentina come Signa e Campi Bisenzio. Caliamo meno a Siena (-2,6) e avanziamo solo a Pisa (+4,4) e a Massa (+0,8). Non ci sono isole felici, niente è scontato. Bisogna correggersi e pedalare, stando tra le persone".

Congresso regionale toscano. Anche questo appuntamento ha bisogno di un’approfondita riflessione. O no?

"Il Pd regionale deve contribuire al rafforzamento dell’azione della giunta Giani, cominciando da sanità e infrastrutture. Il congresso, che senz’altro sarà connesso a quello nazionale, sarà cruciale".