
Federica Fratoni
Firenze, 27 maggio 2021 - «La giunta Rossi non ha allentato i controlli sui depuratori del distretto conciario ma, anzi, li ha rafforzati". Lo sostiene Federica Fratoni, oggi consigliera regionale Dem e precedentemente assessore all’ambiente.
Come sono andate le cose? "Nel 2016 il rilascio delle autorizzazioni ambientali per i depuratori del distretto conciario passò dalla Provincia di Pisa alla Regione Toscana. Fino a quel momento, alcuni impianti erano stati autorizzati con decreti in deroga, ma da allora proprio la direzione Ambiente della Regione iniziò a chiedere la Via (Valutazione di Impatto Ambientale) e l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale). Si iniziò cioè a domandare e pretendere un regime autorizzativo più severo per il Consorzio Cuoio Depur, per Aquarno, ma anche per altri depuratori". E quale fu la reazione? "I gestori avrebbero voluto proseguire con il vecchio regime autorizzativo. Volevano continuare a operare solo con l’autorizzazione unica ambientale (Aua). Gli uffici spiegarono loro che questo sarebbe stato, forse, possibile se avessero trattato solo reflui da condotta, ma non reflui liquidi trasportati su gomma e in particolare il percolato proveniente dalle discariche (il liquido che di forma appunto nelle discariche ndr). Negli anni ci sono stati confronti anche molto duri e vari contenziosi legali. Siamo stati portati più volte in tribunale e abbiamo ottenuto ragione: le sentenze hanno confermato la necessità di un regime autorizzativo più stringente". Però nel 2018 chiedeste un parere agli uffici regionali per una modifica della legge. "Certo come è giusto che sia. A fronte di un’istanza fu chiesto un parere tecnico e legale. Questo fu negativo e da quel momento non se ne parlò più". E perché poi si arrivò all’emendamento Pieroni? "Ci arrivò Pieroni. Ripeto: noi come giunta avevamo valutato una richiesta arrivata nel 2018 e disposto un approfondimento con gli uffici che ne avevano chiarito l’incostituzionalità. Per noi la questione era chiusa. In Consiglio regionale evidentemente è stato fatto un ragionamento diverso". Lei ha detto di temere per il distretto conciario… "Mi dispiace che ci sia chi strumentalizza questa vicenda. L’emendamento è un filone dell’inchiesta che non ha nulla a che vedere con il Keu e con la ’ndrangheta. Invece c’è chi cerca di mettere tutto insieme, sostituendosi ai giudici e rischiando di fare un danno incalcolabile a un comparto fondamentale per l’economia toscana".