Elezioni a Siena, Letta tentenna

"Impegni per il voto nelle grandi città". I sondaggi danno il centrodestra in rimonta. Pd-Italia Viva: rottura

Enrico Letta

Enrico Letta

Firenze, 15 giugno 2021 - "Vedremo, valuterò e deciderò in questi giorni, ringrazio chi da Siena ha fatto la proposta. Il tema è che le amministrative di ottobre coinvolgeranno milioni di italiani e il segretario deve occuparsi di tutta Italia, è un tema diciamo logistico per cercare di fare bene le cose": il segretario del Pd Enrico Letta a "Omnibus" su La7 frena sulla decisione di candidarsi alle elezioni suppletive per il seggio di Siena alla Camera. Eppure tra i dem nelle settimane scorse c’era entusiasmo per la scesa in campo del numero uno del Nazareno. Il segretario senese Andrea Valenti dopo la direzione locale aveva sottolineato che "avere un rappresentante di livello nazionale alla Camera è la garanzia migliore per il territorio".

E ancora: "Abbiamo apprezzato anche le mosse del segretario sull’apertura ai circoli e in segreteria nazionale. Non so dire adesso se Enrico Letta accetterà la candidatura al collegio senese. Io gli porterò il documento votato dalla direzione e aspetterò le sue decisioni". Ed era arrivato anche l’appoggio da Firenze: "Letta è toscano e sarebbe un ottimo candidato per la nostra regione" aveva detto il sindaco di Firenze Dario Nardella e leader del fronte dei primi cittadini dem. E allora? E’ vero, gli impegni non mancano, il segretario nazionale è fondamentale nella campagna elettorale nelle città al voto (Torino, Bologna, Roma, Napoli) ma c’è anche qualche preoccupazione per i sondaggi.

A livello nazionale gli ultimi dati (Swg) danno il Pd terzo dopo Lega e Fratelli d’Italia. Alle ultime elezioni regionali nella provincia di Siena il centrosinistra vinse nettamente, ma ora è tutt’altra partita. In più c’è la questione Mps all’orizzonte con l’incertezza dell’epilogo. Insomma Letta potrebbe ringraziare e optare per una scelta locale da candidare. Il Pd toscano intanto deve fare i conti con le fibrillazioni nel centrosinistra. A settembre scorso Italia Viva e dem legati a doppio filo per far vincere Giani adesso separati in casa. "Il Pd deve chiarirsi le idee su dove vuole andare e cosa vuole. Immobilismo e populismo o riformismo e buonsenso? Mi pare che in tutti i Comuni al voto l’input politico ci sia e va verso una coalizione che non contempla i riformisti e sconfessa i programmi vincenti delle regionali di otto mesi fa" tuona il deputato di Italia Viva Gabriele Toccafondi dopo le affermazioni della segretaria Pd Simona Bonafè post direzione regionale ("Abbiamo lasciato ampia autonomia ai territori"). Di fatto i renziani corrono con altre forze a Sesto Fiorentino e Grosseto ma anche ad Altopascio e Montevarchi.