
Il sottosegretario Emanuele Prisco
Firenze, 25 settembre 2025 – Il dibattito lo ha innescato l’onorevole Giovanni Donzelli, responsabile di FdI. “In Toscana servono due Cpr: uno per gli spacciatori”. In piena campagna elettorale ha fatto l’effetto di un detonatore e l’arena politica si è subito infiammata. “Si farà anche senza l’ok della Regione: ho chiesto personalmente al ministro degli Interni di proseguire come avevamo promesso”, lo strappo del meloniano di ferro.
Eugenio Giani, candidato al bis per il centrosinistra risponde subito picche: “In Toscana non li vogliamo, tantomeno senza che ci sia una riforma di queste strutture. I Cpr – tuona Giani – non hanno funzionato, sono stati oggetto in questi mesi di inchieste della magistratura, di fatti di violenza e di sopraffazione”. Parere opposto per lo sfidante Alessandro Tomasi: “Un’ipocrisia dire no”. Ieri anche la candidata della Lega, Elena Meini si è unita al coro di sì: “Cari Giani, Fossi e compagni vari, anche se persistete nel volere lasciare liberi di delinquere nelle città toscane gli immigrati irregolari, fatevene una ragione, perché il Governo un Cpr lo realizzerà ugualmente”.
Le parole del sottosegretario Prisco
Sottosegretario Emanuele Prisco, le parole dell’onorevole Donzelli, sull’apertura di due Cpr in Toscana hanno riacceso il dibattito. Ci spiega il progetto?
«Il Ministero sta lavorando all’individuazione di luoghi idonei per realizzarne due. Uno in maniera prioritaria nel quale indirizzare chi commette reati come lo spaccio di droga e i reati sessuali. Quelli che creano maggiore allarme sociale».
Sono realmente necessari?
«Servono a dare una risposta alla richiesta di sicurezza che viene dai cittadini perché favoriscono la capacità di espulsione e allontanamento di stranieri irregolari e pericolosi».
Non è possibile espellerli?
«Le dico un dato: su 852 posti richiesti nei Cpr dalle questure toscane il 58% viene negato per mancanza di posti».
Mi dica anche quanti sono i clandestini in Toscana.
«Numeri importanti: da inizio anno solo le espulsioni per motivi di pericolosità sociale emesse dai prefetti sono state 46. Gli ordini di espulsione dei questori 1121: di questi ne sono stati rimpatriati 314».
Tutti pericolosi?
«La priorità è rimpatriare chi ha commesso reati e resta sul territorio, libero in attesa del processo che purtroppo spesso ha tempi lunghi».
Ma quanti reati vengono commessi da stranieri?
«A Firenze nei primi 8 mesi la percentuale stranieri denunciati/ arrestati è del 53%, il 44% in Toscana».
Nei Cpr possono finire anche semplici clandestini?
«Tecnicamente sì, ma la nostra priorità è togliere dalle strade persone pericolose».
Da un recente sondaggio emerge che il 55% dei toscani è favorevole ma nessuno lo vuole in ’casa’...
«I cittadini devono essere tranquilli, individueremo luoghi idonei: avere Cpr sul territorio non significa solo città più sicure ma più forze di polizia perché i Centri sono chiusi e presidiati da contingenti che si aggiungono alle normali dotazioni».
Il governatore Giani, candidato del centrosinistra ha detto no. Potete procedere senza il consenso della Regione?
«Se la Regione ci propone sedi idonee saranno valutate nella piena collaborazione istituzionale, se il no è invece solo ideologico andremo comunque avanti. Ricordo che i Cpr sono stati previsti dalla Turco-Napolitano e dal decreto Orlando. Non mi sembrano esattamente esponenti di Fratelli d’Italia».
Quindi si faranno...
«Vuol dire che li faremo con Alessandro Tomasi».
I sondaggi non sono dalla vostra parte…
«Noi ci crediamo».
Avete delle ipotesi sul dove?
«Ci sono alcune sedi in valutazione ed è giusto aspettare l’esito delle istruttorie».
Il centrosinistra sostiene che sono dei lager, che risponde?
«Smentisco categoricamente. Quindi secondo la sinistra le forze dell’ordine sarebbero dei kapò? Gli uomini e le donne in divisa garantiscono il rispetto dei valori costituzionali mentre sembra non interessare alla sinistra che i cittadini abbiano spacciatori o violentatori sotto casa. Non si tratta di provvedimenti illiberali, come dicono».
Ci spieghi meglio…
«Il trattenimento nei Cpr viene deciso da un decreto del questore, convalidato dal giudice».
Strutture di quali dimensioni?
«Piccoli centri, sostenibili».
Tipo cento unità?
«Dipende, se lo individuiamo da 40, da 60 ma diciamo entro le 100 persone se proprio dobbiamo dare un numero».
I clandestini quanto sono destinati a restare nei Cpr?
«In media entro i primi 90 giorni vengono tutti rimpatriati».
Porterà a un risparmio l’apertura dei Centri?
«Tutto ciò che serve per la sicurezza è una priorità del Governo, non pensiamo al risparmio, piuttosto avere dei centri di prossimità ci permette di disimpegnare le forze dell’ordine. Ora deve partire una pattuglia con più agenti e restare fuori anche tre giorni, poi saranno operazioni da fare in giornata».
Firenze lamenta la carenza di forze dell’ordine: gli organici sono calibrati su una popolazione residente quando tra studenti e turisti triplica…
«Il governo ha disposto un’assunzione massiccia di oltre 30mila unità all’inizio del mandato, 13mila nel secondo semestre 2025. La carenza è l’effetto del decreto Madia che ha tagliato organici e chiuso le scuole di formazione. Abbiamo invertito la tendenza anche in Toscana, beneficiaria di provvedimenti aggiuntivi come l’operazione ‘Strade sicure’ proprio per la delicatezza dei siti».