Serie B Nazionale

Gema, la verifica con Piombino vale il quarto posto. Del Re: "Avversario di talento e imprevedibile".

Per la Gema Montecatini quella che apre il mese di marzo è una sfida la cui importanza è direttamente proporzionale alla sua difficoltà: questo pomeriggio alle 18 al PalaTerme arriva la Solbat Golfo Piombino per quello che è un vero e proprio spareggio per il quarto posto, visto che i tirrenici incalzano Gema con soli due punti da recuperare sui termali. All’andata gli uomini di Del Re, peraltro privi di Mazzantini e Angelucci, inscenarono una delle migliori prestazioni della stagione segnando quasi cento punti al PalaTenda (finì 88-96), un girone più tardi le due squadre si sfidano di nuovo al completo, con Gema che ha recuperato tutti gli infortunati, al netto di qualche fastidio alla schiena accusato in settimana da Korsunov, che dovrebbe comunque recuperare, e la squadra di coach Cagnazzo rinforzata dai rientri a pieno regime di Venucci e De Zardo. "I recuperi nelle ultime settimane di due giocatori fondamentali come Venucci e De Zardo, aggiungono ulteriore valore ad un gruppo che già poteva contare su pedine come Piccone, Cappelletti, Turel, Almansi e sotto canestro Berra e Azzaro - commenta coach Del Re - Troveremo di fronte una formazione imprevedibile, di grande talento e che vanta sia il miglior attacco del campionato che la peggior difesa".

Dati questi ultimi viziati anche dal fatto che Piombino è per distacco la squadra che gioca in media il maggior numero di possessi all’interno di una gara (circa 100). In realtà Venucci e compagni sanno anche sporcarsi le mani a difendere quando serve, come dimostra l’ultima vittoria al PalaTerme di nemmeno venti giorni fa contro la Montecatini sponda Herons: "Piombino ora sta girando forte – ammette il tecnico della Gema - Da parte nostra vorrei vedere una partita approcciata in modo deciso e più continuo, dovremo tenere sotto media molti ottimi tiratori e in attacco condividere invece palloni e responsabilità in una partita che per noi apre un ciclo di ferro".

Filippo Palazzoni