FILIPPO PALAZZONI
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Qui Fabo. Troppi infortuni. Ma corsa playoff troppo breve

Gli Herons festeggiano una semifinale che sa di consolidamento, la Pallacanestro si lecca le ferite per un’uscita che fa parlare di fallimento

Gli Herons festeggiano una semifinale che sa di consolidamento, la Pallacanestro si lecca le ferite per un’uscita che fa parlare di fallimento

Gli Herons festeggiano una semifinale che sa di consolidamento, la Pallacanestro si lecca le ferite per un’uscita che fa parlare di fallimento

Per la seconda volta negli ultimi due anni la Fabo è fra le migliori otto formazioni della Serie B Nazionale. Un risultato che vale tanto già di per sé ma ancora di più in un’annata come quella attualmente ancora in corso, densa di difficoltà logistiche e inquieta dentro e fuori dal campo, con risultati altalenanti e infortuni a ripetizione. Gli uomini di coach Federico Barsotti hanno smesso di curarsi di tutto ciò e da metà febbraio in poi, sono andati avanti per la loro strada, pian piano trasformatasi in una nuova scalata verso il gotha della categoria. Certo, non sono mancati gli incidenti di percorso (vedi Livorno, Piombino o gara-3 contro Omegna di venerdì scorso), ma ciò che ha contraddistinto il cammino di Natali e compagni è stata la capacità di rialzarsi più forti dopo ogni caduta e soprattutto di non sbagliare gli appuntamenti cruciali.

Mercoledì sera in gara-5 contro la Paffoni Omegna, giocata in un PalaTagliate quasi al completo per l’attuale capienza (1440 spettatori registrati) si è avuta l’ennesima dimostrazione di questa attitudine, e ancora di più la si è avuta in gara-4, quando spalle al muro e sotto di dodici lunghezze ad inizio terzo periodo gli Herons hanno trovato la forza per tornare a volare, rimontando i piemontesi e vincendo all’ultimo tiro. Quella è stata la ’sliding door’ definitiva di una serie fin lì giocata meglio dagli uomini di Eliantonio, ai quali sono però mancati oltre che la difesa anche l’esperienza e il killer instinct. Gara-5 invece ha avuto da metà secondo quarto in poi un solo padrone: una volta fiutato l’odore del sangue la Fabo ha azzannato il match senza più mollarlo. Arrigoni, Sgobba e Benites hanno dato una lezione ai giovani di Omegna. Ora per arrivare a giocare la seconda finale a distanza di dodici mesi c’è un ultimo ostacolo da superare: la matricola terribile Treviglio Brianza, semi-inarrestabile (30 vittorie su 38 gare) in regular season ma che non sarà felice di vedersela con i vecchi marpioni in rossoblù.

Filippo Palazzoni

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