GEKO SANT’ANTIMo
83
GEMA MONTECATINI
79
PSA SANT’ANTIMO Gallo 5, Mennella 11, Scali 2, Kamperidis 24, Quarisa 6, Dri 15, Cantone 14, Colussa 5, Di Camillo 1, Peluso ne, D’Apice ne. All. Gandini.
PALL. MONTECATINI Savoldelli 8, Passoni 8, Mazzantini 21, Korsunov 3, Di Pizzo 12, Pirani 15, Corgnati 12, Dell’Anna, Angelucci ne, Mastrangelo ne, Soare ne, Benedetti ne. All. Del Re.
ARBITRO Lillo e Schena.
PARZIALI 19-19, 37-34, 62-53.
Con Angelucci e Mastrangelo presenti solo per onor di firma a Sant’Antimo la Gema Montecatini fa quello che può contro una Geko PSA non trascendentale ma comunque offensivamente efficace. E a momenti va vicina al colpaccio. Alla fine gli uomini di maggior esperienza determinano la contesa a favore dei partenopei, che si impongono 83-79. La squadra di coach Del Re non si fa impressionare dallo strapotere del greco Kamperidis, che sui primi due palloni toccati prima piazza una tripla poi schiaccia in faccia a Di Pizzo: sfruttando al meglio le caratteristiche dei giocatori a disposizione, in particolare le proprie torri Di Pizzo e Pirani, i leoni termali rispondono presente ad ogni allungo della Geko e per tutto il primo tempo si mantengono a contatto, al netto di qualche errore di troppo nella metà campo avversaria.
Il terzo quarto è quello più complicato per Gema, che non riesce ad arginare i tiratori locali. Quando oltre a Dri e Cantone entra in ritmo da dietro l’arco anche Mennella, Montecatini in un amen si ritrova -10. E’ grazie ai canestri nel pitturato che la truppa rossoblù resta aggrappata al match con le unghie e con i denti, poi Passoni si sveglia dal torpore e infila due triple che riportano gli ospiti a -6. Gema ora ci crede e ci crede ancora di più quando Mazzantini (ancora una volta super con 21 punti a referto) segna il canestro del 78-75, nonostante il quinto fallo rimediato da Passoni. Di Pizzo infila il -1, rendendo tutto possibile, ma Cantone segna la tripla che taglia le gambe: 81-77 con 29’’ rimanenti. Le speranze termali si spengono definitivamente sul doppio ferro colpito da Savoldelli.
Filippo Palazzoni